Per salvare gli uffici postali occorre individuare gli obiettivi.
Filippo Poleggi |
Filippo Poleggi,
Presidente del Movimento
Consumatori ha invitato, con una lettera del 13 luglio us. inviata all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ed alla
Direzione Generale di Poste Italiane, ad aprire un tavolo di confronto sulla
procedura di monitoraggio del “servizio universale”. Sarà infatti l’AgCom ad
avviare e svolgere la proceduta di valutazione sulle strutture che, a parere di
Poste Italiane, non “garantiscono l’equilibrio economico”. “Molto allarme ha
destato nel Molise e non solo, si dice nella lettera, la soppressione di alcuni uffici postali e la
trasmissione all’AgCom di un “report sugli uffici postali e sulle strutture di
recapito che non garantiscono l’equilibrio economico” come ha dichiarato Poste
Italiane.
Poste Italiane ha adempiuto
ad un suo obbligo derivante dal D.lgs n. 58 del 31 marzo 2011 ma è evidente che
ciò può preludere a future chiusure.
Movimento Consumatori ha
fiducia assoluta nell’operato dell’Autorità ma pensa che non può essere
ignorata, nella valutazione per il riconoscimento del “servizio universale”, la
realtà del Molise e di altri territori deboli.
Il nostro territorio è
presidiato da 136 Comuni in larga parte piccolissimi con un’orografia collinare
- montana che rende difficile i collegamenti tra i vari paesi, in gran parte
inesistenti.
La popolazione ha un indice
di senilità tra i più alti d’Italia con uno spopolamento di livello molto alto.
In queste piccole realtà
l’ufficio postale è un servizio indispensabile ed anche fondamentale presidio sociale.
M.C. si adopera per la
modernizzazione anche della realtà molisana ma in questo difficile processo non
può ignorare i limiti che derivano dai dati citati e ben noti ed altri come il
grande ritardo nella conoscenza e diffusione dei mezzi informatici, oltre il
pensabile.
Riteniamo tra i nostri
compiti non solo tutelare gli utenti ma accompagnare il “cambiamento” con varie
azioni. MC, anche con la collaborazione dell’ Ag.Com, svolge una costante e
forte azione informativa ed educational. Non possiamo però ignorare la realtà;
mentre stimoliamo in ogni modo l’evoluzione di questa, riteniamo sia compito di
tutti tutelare i più deboli.
Per questo chiediamo che si
apra, nel modo che riterrete opportuno ma adeguato,\ un sistema di confronto,
di dialogo, di monitoraggio e collaborazione, con l’attivazione di una
“procedura di consultazione degli interessati”, in questo caso le associazioni
riconosciute dei consumatori che “istituzionalmente” e di fatto rappresentano i
primi interessati, “gli utenti”, per assicurare sempre i servizi essenziali
delle Poste, inserendo tra i parametri di valutazione della qualità del
“servizio universale” la continuità
dello stesso, anche con praticabili strumenti alternativi a quelli tradizionali
in funzione della coesione sociale
richiamata in legislazione.
Crediamo che anche i moduli
organizzativi debbano diventare parametro di valutazione perché ci appare che
spesso, sono proprio questi a determinare “la non garanzia dell’ equilibrio
economico “ di alcune strutture.
Per parte nostra abbiamo già
sollecitato la Direzione Nazionale della nostra associazione perché chieda una
riunione a breve del CNCU (Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli utenti),
come è d’obbligo, sul monitoraggio del servizio universale postale.
“ E molto positiva, dice il Presidente di MC, la
mobilitazione che si sta avviando sulla salvaguardia di questo servizio
prezioso. Occorre che sia sempre più vasta, che coinvolga cittadini,
amministrazioni, forse sociali, culturali, ma il pericolo è che la generosità
popolare all’impegno si consumi in un nulla di fatto se ognuno non individua bene dove far leva,
se si trasforma in una piccola o grande ribellione che finisce in rassegnazione. Poste Italiane
si muove nella sua visione secondo quanto la normativa le consente. Senza un
confronto “sapiente” saremmo destinati a perdere. I nostri parlamentari, magari
d’intesa con quelli di altri territori interessati, possono prendere
iniziativa. oltre che politica in generale,
per poche, semplici e rapide modifiche alla
normativa, ad esempio per rivedere i parametri di valutazione della economicità
del servizio universale. Poste Italiane è una società ma è pur sempre
partecipata dallo Stato e svolge per esso il servizio universale postale, I
sindacati già si muovono per tutelare i lavoratori, il servizio ed i cittadini,
le amministrazioni locali si uniscano al movimento partito dal convegno di
Isernia per verificare quali servizi possono affidare agli uffici postali, contribuendo
così alla maggiore redditività di questi e alleggerendo i propri oneri. Noi
facciamo la nostra parte, usando alcuni “poteri” e spazi che abbiamo. Questo è
quello che ci attende, conclude Poleggi,
un mondo non facile, sempre meno
assistito o protetto,che nelle note difficoltà generali deve affrontare il
cambiamento, dove non serve molto invocare, servono i cittadini responsabili,
consapevoli dei loro diritti ma sempre più padroni degli strumenti, che pure ci
sono, per farli valere”.
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