Corradino
Guacci (Società di Storia della Fauna “Giuseppe
Altobello")
A distanza di poco più di un anno dal nostro appello per la
salvaguardia dell'orso bruno marsicano, abbiamo raggiunto l'obiettivo che ci
eravamo prefissi.
Ovvero la convocazione di un tavolo di lavoro al quale
sedessero esperti nazionali e d'oltralpe per discutere della opportunità e
della percorribilità tecnico-scientifica della realizzazione di una banca del
seme e, in divenire, di un progetto di conservation breeding per
una salvaguardia attiva della residua popolazione di orsi dell'Appennino.Con nostra grande soddisfazione, finalmente, questo giorno è
arrivato ed è merito di tutti voi che avete appoggiato la nostra azione.
Martedì 4 marzo, presso il Museo civico di zoologia di Roma
si terrà il tanto atteso incontro e il confronto sulle tesi da noi avanzate.
E' un'occasione importante che comunque riteniamo debba
essere solo il primo di una serie di confronti che devono, sulla base di una
presa di coscienza della preziosità e unicità di questa che noi riteniamo
essere una sottospecie, condurre a una programmazione operativa non più
rinviabile.
Tavola rotonda: Strategie di Conservazione dell'Orso bruno marsicano
Potenzialità e problematiche della conservazione in situ ed ex situ
E' innegabilmente il simbolo dell'integrità, della pace, libertà e bellezza delle nostre montagne.Al di là delle leggi nazionali ed internazionali che lo tutelano l'Orso bruno, ed in particolare la popolazione di Orso bruno marsicano dell'Appennino centrale è per tutti gli italiani che amano la natura l’animale da salvare.
Protetto e scelto a simbolo del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, l’Ursus arctos marsicanus viene studiato e monitorato da anni da valenti ricercatori dell'Università di Roma, che hanno analizzato lo status e la salute della popolazione dal punto di vista genetico e formulato le necessarie raccomandazioni per la sua conservazione a lungo termine, che hanno trovato spazio, sotto l'egida del Ministero dell'Ambiente, nella stesura di un Piano di Azione nazionale per la Tutela dell'Orso bruno marsicano, che oggi conta circa 40 esemplari allo stato libero.
Questo impegno ha visto la fondamentale partecipazione, tra gli altri, degli esperti dell’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale, del Servizio Scientifico del Parco Nazionale d’Abruzzo, del Corpo Forestale dello Stato e, non ultimo, del WWF Italia, che da anni sostiene con le sue campagne di sensibilizzazione la salvaguardia di questi animali.
Malgrado questi sforzi, l'Orso bruno marsicano è a tutt'oggi ad alto rischio di estinzione. Anche di recente, alcuni soggetti sono stati trovati uccisi, vittime dell'ignoranza e della barbarie umana; il territorio in cui questi animali possono vivere in libertà e sicurezza è limitato; l'eventualità di epidemie o di altri imprevedibili eventi crea motivate ragioni di preoccupazione per la sopravvivenza di una popolazione, in fondo così limitata numericamente. In questo quadro, negli ultimi mesi sono state avanzate ipotesi di intervento con tecniche di conservazione ex situ – captive breeding e/o crioconservazione del seme – da parte della Società di Storia della Fauna “G. Altobello”, che hanno suscitato reazioni più o meno positive fra gli scienziati e gli appassionati della materia.
Nella consapevolezza che la conservazione delle specie minacciate può essere perseguita con successo solo unendo le forze di tutti coloro che intendono sostenerla e di quanto sia importante lanciare messaggi chiari ed univoci, ma soprattutto validi sul piano scientifico, sia al grande pubblico che alle Istituzioni, il Museo Civico di Zoologia di Roma ha organizzato unaTavola Rotonda, in cui tutte le parti interessate potranno avere l’opportunità di confrontarsi.
L'evento ha trovato ispirazione ed incoraggiamento non solo da parte dello stesso Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, ma anche dell’Unione Italiana Zoo ed Acquari, che da anni sostiene attraverso attività di educazione e di raccolta fondi la conservazione di questo fantastico mammifero e che coopera con il Progetto Europeo di Conservazione dell’Orso bruno, i cui coordinatori parteciperanno al dibattito con l'apporto della loro preziosa esperienza.
Interverranno :
· Luigi Boitani (Università di Roma “La Sapienza” e Comitato Direttivo SSC/IUCN)
· Massimo Capula (Museo Civico di Zoologia e Comitato Scientifico WWF Italia)
· Paolo Cavicchio (Giardino Zoologico “Città di Pistoia” e European Association of Zoo and Wildlife Veterinarians)
· Paolo Ciucci (Università di Roma “La Sapienza” e Comitato Direttivo Progetto Life ARCTOS)
· Eugenio Duprè (Ministero Ambiente, Comitato Tecnico Scientifico Network Nazionale per la Biodiversità)
· Dario Febbo (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise)
· Barbara Franzetti (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
· Leonardo Gentile (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise)
· Spartaco Gippoliti (Primate Specialist Group della SSC/IUCN)
· Corradino Guacci (Società di Storia della Fauna “Giuseppe Altobello”)
· José Kok (Fondazione Alertis, Amsterdam; Studbook dell’Orso Bruno Europeo; EAZA Bear TAG e Bear International)
· Lydia Kolter (Università di Colonia e Giardino Zoologico di Colonia; EAZA Bear TAG; Studbook dell’Orso Bruno dagli occhiali; Bear Specialist Group SSC/IUCN)
· Anna Loy (Università degli Studi del Molise)
· Marco Panella (Ufficio Biodiversità del Corpo Forestale dello Stato)
· Massimiliano Rocco (WWF, Progetto Life ARCTOS)
· Cesare Avesani Zaborra (Parco Natura Viva e Unione Italiana Zoo ed Acquari)
Introduce e modera:
Gloria Svampa (Museo Civico di Zoologia, EAZA Bear Taxon Advisory Group e Conservation Breeding Specialist Group della SSC/IUCN).
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