Tre strutture in un pugno di metri quadri sono troppe»
Parpiglia: «Non possono essere i lavoratori a pagare gli errori ventennali di gestione della Sanità molisana»
Ioffredi: «Puntiamo all'integrazione tra pubblico e privato
Punto nella seduta comune della
II e della IV Commissione sulla situazione della Fondazione
Giovanni Paolo II e dell'Istituto Carsic di Venafro
«Voglio
rassicurare la proprietà e i lavoratori: è ferma volontà del Consiglio e
dell'Amministrazione regionale, salvaguaradre l'eccellenza delle prestazioni
erogate e i livelli occupazionali della Fondazione Giovanni Paolo II». Con
queste parole il Presidente della II Commissione consiliare ha aperto i lavori
dell'Audizione odierna, nella quale i vertici della Ex Cattolica e i sindacati
dei lavoratori hanno relazionato sulle difficoltà economiche dell'Istituto di
cura.
«Con
grande buon senso – ha continuato Carmelo Parpiglia – le Istituzioni, i privati
e i sindacati devono fare squadra per garantire servizi di qualità e aumentare
la mobilità attiva», rendendo più veloci i tempi di rientro dal deficit sanitario. «L'obiettivo
del Governo Frattura – ha rilanciato il Presidente – è l'integrazione tra le
strutture, con il potenziamento dell'offerta pubblica e la valorizzazione delle
eccellenze private, salvaguardando i livelli occupazionali e offrendo adeguate
garanzie ai lavoratori. Sottolineo, in tal senso, la straordinaria generosità
dei dipendenti – ha ricordato Parpiglia – che hanno riunciato ad una quota
dello stipendio. Non possono né devono essere loro a pagare gli errori
ventennali di gestione della Sanità molisana. Guardiamo piuttosto alla
razionalizzazione delle spese, agendo sulle inutili moltiplicazioni di reparti
e primari, sull'alto tasso di ospedalizzazione e sulla medicina territoriale».
Sulle difficoltà economiche denunciate della Fondazione Giovanni Paolo
II e derivanti da presunti ritardi negli accrediti delle spettanze da parte
dell'Asrem, il Presidente della Commissione Sviluppo economico ha precisato che
“la Struttura regionale preposta ai pagamenti ha svolto un lavoro sempre celere
e preciso”, come dimostrano le determine pubbliche e consultabili da chiunque.
Alla seduta comune era presente anche il Presidente della IV Commissione
consiliare, il quale ha ribadito “l'intento del Governo regionale, riassumbile
in una sola parola: integrazione.
Ho incontrato personalmente Paolo Frattura e
abbiamo concordato che tre strutture distinte in un pugno di metri quadri sono
troppe – spiega Domenico Ioffredi – e i costi amministrativi e di gestione sono
insostenibili. Da parte nostra c'è la massima attenzione al problema. Non
pensate – ha concluso il Presidente della IV Commissione – che siamo
indifferenti alle ansie dei dipendenti e delle loro famiglie”. In relazione al secondo punto all'ordine del giorno, Carmelo Parpiglia
ha confermato «la
volontà di andare incontro alle esigenze e alle richieste dell'azienda Carsic
di Venafro e di tutti i lavoratori, fermo restando la verifica periodica dei
conti a cui è soggetta la Sanità molisana e l'impossibilità di
autodeterminazione delle scelte da parte degli organi politici regionali.
L'assessore Michele Petraroia – ha ricordato il Presidente della II Commissione
– sta tentando una mediazione tra le parti per evitare il ricorso alla
mobilità. La Carsic fornisce servizi di qualità e assistenza a pazienti con
gravi invalidità. Per questo, sia la maggioranza che la minoranza del Consiglio
regionale – ha concluso – intendono spronare il Governo Frattura e il Tavolo
tecnico a porre in essere le scelte necessarie».
Durante i lavori della
commissione congiunta che si sono svolti in Consiglio regionale è
emersa tutta la realtà della situazione economica e lavorativa della Fondazione
Giovanni Paolo II.
Grazie alla presenza
dei rappresentanti sindacali e della Fondazione stessa si sono palesate le
preoccupazioni dei lavoratori circa i licenziamenti che, a breve termine,
potrebbero riguardare 45 o 47 infermieri ed è stato anche riferito che i
lavoratori hanno deciso liberamente di decurtarsi del 10% lo stipendio pur di
andare incontro alle difficoltà economiche della struttura sanitaria.
“A questi lavoratori
va tutta la mia stima e la solidarietà – ha dichiarato il consigliere Monaco,
presente in sala quale membro della IV commissione – è la dimostrazione che c’è
la volontà di attivarsi per fare il possibile, nel tentativo di superare i
momenti difficili, da parte di chi vive
dall’interno una delle tante situazioni critiche presenti in Molise e
soprattutto nella realtà della sanità”.
Il consigliere ha poi
aggiunto: “Ora è tempo che le istituzioni, prima fra tutte la Regione Molise, e
la stessa Fondazione rispettino gli impegni. Non è possibile che ad una tale
presa di coscienza da parte dei lavoratori si risponda con il silenzio, o
peggio, con disinteresse e superficialità”.
Particolare attenzione
va poi rivolta alle cooperative che lavorano in campo sanitario perché sono
quelle che maggiormente soffrono la mancanza di regolarità nei pagamenti da
parte della Regione o di altri enti pubblici. “Sono queste persone impegnate
nel proprio ruolo sociale che, di fatto, sostengono il peso delle difficoltà
economiche – sottolinea Monaco – percependo con notevole ritardo quanto loro
dovuto per diritto pur di assicurare il mantenimento del servizio. Questa è
l’immagine di una società che ha capovolto la piramide delle responsabilità. I
cittadini sono i primi a pagare e ad attivarsi per far fronte alle crisi mentre
la cosiddetta classe dirigente fa difficoltà a dare risposte certe ed assumersi
l’onere di scelte indispensabili per la ripresa dell’economia ed il welfare”.
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