sabato 6 luglio 2013

SANITA' MOLISANA , II e IV COMMISSIONE REGIONALE

Campobasso 6 luglio 2013


Tre strutture in un pugno di metri quadri sono troppe»
Parpiglia: «Non possono essere i lavoratori a pagare gli errori ventennali di gestione della Sanità molisana»
Ioffredi: «Puntiamo all'integrazione tra pubblico e privato

Punto nella seduta comune della II e della IV Commissione sulla situazione della Fondazione Giovanni Paolo II e dell'Istituto Carsic di Venafro
  
«Voglio rassicurare la proprietà e i lavoratori: è ferma volontà del Consiglio e dell'Amministrazione regionale, salvaguaradre l'eccellenza delle prestazioni erogate e i livelli occupazionali della Fondazione Giovanni Paolo II». Con queste parole il Presidente della II Commissione consiliare ha aperto i lavori dell'Audizione odierna, nella quale i vertici della Ex Cattolica e i sindacati dei lavoratori hanno relazionato sulle difficoltà economiche dell'Istituto di cura.
«Con grande buon senso – ha continuato Carmelo Parpiglia – le Istituzioni, i privati e i sindacati devono fare squadra per garantire servizi di qualità e aumentare la mobilità attiva», rendendo più veloci i tempi di rientro dal deficit sanitario. «L'obiettivo del Governo Frattura – ha rilanciato il Presidente – è l'integrazione tra le strutture, con il potenziamento dell'offerta pubblica e la valorizzazione delle eccellenze private, salvaguardando i livelli occupazionali e offrendo adeguate garanzie ai lavoratori. Sottolineo, in tal senso, la straordinaria generosità dei dipendenti – ha ricordato Parpiglia – che hanno riunciato ad una quota dello stipendio. Non possono né devono essere loro a pagare gli errori ventennali di gestione della Sanità molisana. Guardiamo piuttosto alla razionalizzazione delle spese, agendo sulle inutili moltiplicazioni di reparti e primari, sull'alto tasso di ospedalizzazione e sulla medicina territoriale».
Sulle difficoltà economiche denunciate della Fondazione Giovanni Paolo II e derivanti da presunti ritardi negli accrediti delle spettanze da parte dell'Asrem, il Presidente della Commissione Sviluppo economico ha precisato che “la Struttura regionale preposta ai pagamenti ha svolto un lavoro sempre celere e preciso”, come dimostrano le determine pubbliche e consultabili da chiunque.
Alla seduta comune era presente anche il Presidente della IV Commissione consiliare, il quale ha ribadito “l'intento del Governo regionale, riassumbile in una sola parola: integrazione. 
Ho incontrato personalmente Paolo Frattura e abbiamo concordato che tre strutture distinte in un pugno di metri quadri sono troppe – spiega Domenico Ioffredi – e i costi amministrativi e di gestione sono insostenibili. Da parte nostra c'è la massima attenzione al problema. Non pensate – ha concluso il Presidente della IV Commissione – che siamo indifferenti alle ansie dei dipendenti e delle loro famiglie”. In relazione al secondo punto all'ordine del giorno, Carmelo Parpiglia ha confermato «la volontà di andare incontro alle esigenze e alle richieste dell'azienda Carsic di Venafro e di tutti i lavoratori, fermo restando la verifica periodica dei conti a cui è soggetta la Sanità molisana e l'impossibilità di autodeterminazione delle scelte da parte degli organi politici regionali. L'assessore Michele Petraroia – ha ricordato il Presidente della II Commissione – sta tentando una mediazione tra le parti per evitare il ricorso alla mobilità. La Carsic fornisce servizi di qualità e assistenza a pazienti con gravi invalidità. Per questo, sia la maggioranza che la minoranza del Consiglio regionale – ha concluso – intendono spronare il Governo Frattura e il Tavolo tecnico a porre in essere le scelte necessarie».

MONACO:I lavoratori ce la mettono tutta, ora spetta alle istituzioni e alla Fondazione mantenere gli impegni

Durante i lavori della commissione congiunta che si sono svolti  in Consiglio regionale è emersa tutta la realtà della situazione economica e lavorativa della Fondazione Giovanni Paolo II.
Grazie alla presenza dei rappresentanti sindacali e della Fondazione stessa si sono palesate le preoccupazioni dei lavoratori circa i licenziamenti che, a breve termine, potrebbero riguardare 45 o 47 infermieri ed è stato anche riferito che i lavoratori hanno deciso liberamente di decurtarsi del 10% lo stipendio pur di andare incontro alle difficoltà economiche della struttura sanitaria.
“A questi lavoratori va tutta la mia stima e la solidarietà – ha dichiarato il consigliere Monaco, presente in sala quale membro della IV commissione – è la dimostrazione che c’è la volontà di attivarsi per fare il possibile, nel tentativo di superare i momenti difficili,  da parte di chi vive dall’interno una delle tante situazioni critiche presenti in Molise e soprattutto nella realtà della sanità”.
Il consigliere ha poi aggiunto: “Ora è tempo che le istituzioni, prima fra tutte la Regione Molise, e la stessa Fondazione rispettino gli impegni. Non è possibile che ad una tale presa di coscienza da parte dei lavoratori si risponda con il silenzio, o peggio, con disinteresse e superficialità”.
Particolare attenzione va poi rivolta alle cooperative che lavorano in campo sanitario perché sono quelle che maggiormente soffrono la mancanza di regolarità nei pagamenti da parte della Regione o di altri enti pubblici. “Sono queste persone impegnate nel proprio ruolo sociale che, di fatto, sostengono il peso delle difficoltà economiche – sottolinea Monaco – percependo con notevole ritardo quanto loro dovuto per diritto pur di assicurare il mantenimento del servizio. Questa è l’immagine di una società che ha capovolto la piramide delle responsabilità. I cittadini sono i primi a pagare e ad attivarsi per far fronte alle crisi mentre la cosiddetta classe dirigente fa difficoltà a dare risposte certe ed assumersi l’onere di scelte indispensabili per la ripresa dell’economia ed il welfare”.

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