martedì 9 luglio 2013

CONSIGLIO REGIONALE - 09 LUGLIO 2013

Campobasso 9 luglio 2013

E' terminata poco prima delle 20,30 di oggi, 9 luglio2013, la seduta del Consiglio Regionale del Molise, convocata dal Presidente, Vincenzo Niro, con un ordine del giorno contenente ben 57 punti.
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In avvio il Consiglio si sarebbe dovuto occupare di un ordine del giorno, riguardante il decreto legge 174 del 2012, sottoscritto da quasi tutti i Consiglieri, relativo alla disciplina concernente la rendicontazione annuale delle spese sostenute dai gruppi politici dei Consigli regionali ed il relativo controllo di regolarità da parte della Corte dei Conti, ma il Presidente Niro, tra le sue comunicazioni all'aula, ha letto una delibera della Corte dei Conti – Sezione delle Autonomie - che, in definitiva assorbe il contenuto dell'ordine del giorno. Il Consiglio dovrà adeguarsi alla delibera n.15 del 2013 della Corte dei Conti che stabilisce:
a)- che il controllo delle sezioni regionali della Corte dei conti sui rendiconti relativi all'esercizio 2012 ha efficacia ricognitiva della regolarità dei documenti contabili e si inserisce in un percorso finalizzato all'integrale applicazione dei nuovi controlli a decorrere dal 2013;
b)-che le disposizioni precettive recate dall'art.1 del decreto legge n.174 del 2012 e, in particolare, l'impianto sanzionatorio, si applicano dall'esercizio 2013;
c)-le delibere già emesse dalle Sezioni regionali di controllo sono da interpretare in conformità agli indirizzi sopra indicati.
La deliberazione suddetta – ha proseguito Niro – aggiunge nuovi importanti elementi alla trattazione della questione e, in particolare riconosce che, in fase di prima attuazione, tali norme, anche in considerazione dell'eterogeneità delle legislazioni regionali previgenti, non retroagiscono sino a consentire la verifica generalizzata sui comportamenti gestionali tenuti dai gruppi consiliari nell'anno 2012, quando la disciplina sul controllo di regolarità contabile non ancora operava. L'intervenuto chiarimento – ha detto ancora Niro – riguarda esclusivamente i profili di applicazioone del nuovo procedimento di verifica e delle relative misure  sanzionatorie e non coinvolge le eventuali ipotesi di illecito che fossero in corso di accertamento. La deliberazione – ha concluso Niro – viene immediatamente portata a conoscenza dell'Assemblea in quanto suscettibile di incidere significativamente sul dibattito che si svolgerà sull'argomento al primo punto in agenda. E, in effetti, la discussione sull'argomento più importante della giornata si è spenta sul nascere.
Su richiesta del consigliere Totaro, a questo punto, sono state votate la iscrizione e la immediata discussione di due proposte di legge, una di iniziativa del consigliere regionale Vincenzo Niro, concernente “l'istituzione del Collegio dei Revisori dei Conti” e l'altra di iniziativa dello stesso consigliere Totaro, concernente “Interpretazione autentica dell'articolo 1, comma 1, legge regionale 2 gennaio 2013, n.2”.
Sulla prima proposta, votata alla UNANIMITA', ha relazionato il consigliere Salvatore Micone il quale ha evidenziato come la legge ha previsto l'istituzione di un collegio dei revisori dei conti quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica delle regioni. Micone, tra l'altro, ha detto: “In questo momento storico, politico e sociale, l'istituzione di tale organo riveste il ruolo di un segnale diretto di trasparenza e della volontà di adeguare la legislazione regionale a quella nazionale ed ai principi di buona amministrazione. A garanzia della trasparenza e della imparzialità dell'attività dell'organo di revisione, i tre componenti (non consiglieri) saranno nominati dal Consiglio Regionale mediante estrazione a sorte tra gli iscritti nell'elenco da stilare a seguito di apposito Avviso Pubblico”.
All'UNANIMITA', con l'astensione della minoranza, è passata anche l'altra proposta di legge del consigliere Totaro la cui relazione è stata tenuta dalla consigliera Lattanzio.
“E' noto – ha esordito la Lattanzio – che nella scorsa legislatura il Consiglio e la Giunta Regionale, essenzialmente a causa delle incertezze generate dalla pendenza dei giudizi avverso le elezioni regionali, non hanno provveduto a rinnovare nei termini di cui alla legge n.16 del 2002 gli organi ed organismi di interesse dellla Regione, preferendo dilatare con tre leggi regionali il termine ultimo di prorogatio degli stessi, in attesa dell'esito definitivo di annullamento delle elezioni. In tale ottica il termine di scadenza era stato da ultimo prorogato al 30 aprile 2013. Con i predetti interventi normativi, quindi, il legislatore, al fine di evitare la rinnovazione di organi che sarebbero potuti scadere nuovamente a distanza di pochi mesi per effetto del probabile esito definitivo di annullamento delle elezioni, aveva semplicemente inteso evitare la paralisi medio tempore dei predetti organi per effetto della disciplina contenuta nell'art.6 della legge 16 del 2002”.
Si è reso quindi necessario fornire una interpretazione autentica delle medesime disposizioni al fine di evitare che possano generarsi dubbi sulla effettiva operatività ed applicabilità delle norme. “Ciò – ha concluso la Lattanzio – in quanto, nei fatti, si è creata una incongruità tra il termine ultimo di proroga stabilito dalla legge regionale n.2 del 2013, in base alla quale l'attuale Consiglio avrebbe avuto solo 18 giorni per l'esercizio del parere di nomina, e la disciplina generale contenuta nell'art.5 della legge 16 del 2012, che attribuisce al Consiglio Regionale un lasso di tempo notevolmente superiore, complessivamente pari a 132 giorni. Atteso quanto innanzi si propone la presente legge  che recita ^^L'art.1, comma 1, della legge regionale 2 gennaio 2013, n.2, si interpreta nel senso che il termine ultimo di proroga del 30 aprile 2013 opera solo ove non trova applicazione per effetto di nuove elezioni, del Consiglio Regionale e del Presidente della Regione, òa disciplina di cui agli artt. 5 e 6 della legge regionale 2 agosto 2002, n.16^^”.
Si è quindi passati alla proposta di legge n. 3 di iniziativa della Giunta regionale, votata alla UNANIMITA' riguardante la “attivazione in Molise dello strumento europeo Progress microfinance”.
Sul punto ha relazionato il consigliere Totaro, a cui hanno fatto seguito gli interventi dei consiglieri Fusco Perrella, Federico, Cavaliere, l'assessore Scarabeo e il Presidente Frattura.
E' intervenuto anche il consigliere Di Pietro per sollecitare presto la norma attuativa al fine di sbloccare i fondi.
“Si tratta di uno strumento deciso dal Parlamento Europeo e dal Consiglio per favorire l'occupazione e l'inclusione sociale – ha detto Totaro -. La deliberazione adottata dalla Giunta prevede la sottoscrizione di un contratto di finanziamento tra la Finmolise ed il fondo europeo per gli investimenti. Il contratto di finanziamento contempla il versamento di un prestito dal Fondo europeo alla Finmolise per un importo massimo di seicentomila euro entro il 2013  e di altri quattrocentomila nel 2014 e un programma di rimborso del prestato tra il 2016 e il 2018”.
Alla ripresa pomeridiana, dopo che in mattinata era stata fatta solo la relazione dal consigliere Di Nunzio, si è ripartiti con la proposta di regolamento regionale concernente “Decreto legislativo 10 settembre 2003, n.276, art.7 -Regolamento per l'accreditamento dei servizi per il lavoro nella Regione Molise”, votato alla UNANIMITA'. Sull'argomento sono intervenuti la consigliere Fusco Perrella (E' un regolamento sperimentale che avrà la durata di due anni, poi si vedrà) e il vice presidente della Giunta, Petraroia. Quest'ultimo ha sostenuto che “con l'adozione del provvedimento il Consiglio recupera un ritardo di dieci anni”. Il documento – ha detto il relatore Di Nunzio - “si colloca nell'ambito di un contesto normativo di riferimento, sia nazionale che regionale, costituito da alcuni decreti legislativi e dalla legge regionale 27/99, con i quali il legislatore, nel rendere operativa la riforma dei servizi per l'impiego, ha riconosciuto ai privati di svolgere attività di mediazione nell'incontro domanda-offerta di lavoro, ponendo fine al monopolio pubblico in materia di collocamento. L'art.7 del decreto legislativo 276 prevede la istituzione da parte delle regioni di appositi elenchi per l'accreditamento degli operatori pubblici e privati che operano nel proprio territorio nel rispetto di indirizzi da esse definiti”.
Alla UNANIMITA' è stato votato anche il punto riguardante le “Modifiche alla disciplina relativa alla alienazione ed alla locazione degli alloggi di edilizia pubblica residenziale di cui alle leggi regionali n.12 del 4 agosto 1998, n.14 del 5 maggio 2005 e n.17 del 7 luglio 2006”, sul quale ha relazionato il consigliere Ciocca. Quest'ultimo ha detto che la proposta di legge “è finalizzata a modificare e adeguare alla situazione socio economica attuale l'insieme delle norme regionali che disciplinano l'alienazione e la locazione degli alloggi di edilizia pubblica residenziale”.
Alla UNANIMITA' è stato votato anche un ordine del giorno bipartisan sulla situazione di crisi economica in cui versa il Molise. La sua iscrizione e la sua immediata discussione sono state richieste dalla consigliere Fusco Perrella, che ha anche illustrato il provvedimento, sul quale è intervenuto l'assessore Petraroia che ha dichiarato che “è bene che si apra una discussione sull'emergenza lavoro in regione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, viste le varie situazioni che attanagliano dal punto di vista occupazionale la nostra realtà molisana”.
Si è andati avanti con la richiesta del consigliere Ciocca di anticipare una mozione a firma sua e dei consiglieri Ioffredi, Di Pietro e Parpiglia, con la quale si chiede al Presidente della Giunta, Frattura, e all'assessore Scarabeo, la rimozione del direttore generale dell'Azienda Molise Acque e la nomina di un commissario straordinario oltre alla attivazione di un percorso finalizzato all'analisi complessiva dei costi dell'Azienda.
Dopo una lunghissima relazione del consigliere Ciocca, ha preso la parola il consigliere Di Nunzio che ha proposto una pregiudiziale e  il rinvio della discussione, in quanto l'argomento, andava trattato, a suo giudizio, in maniera diversa. Il consigliere Di Pietro ha chiesto, ed ottenuto, una breve sospensione.
Alla ripresa, con un leggero cambiamento del dispositivo (in pratica si chiede al Presidente della Giunta di verificare se è possibile rimuovere gli organi dell'azienda), il consigliere Di Nunzio ha ritirato la pregiudiziale, favorendo la votazione della mozione, avvenuta per appello nominale, così come richiesto dal consigliere Ioffredi, sostenuto da Parpiglia e Cotugno. Il consigliere Cavaliere aveva chiesto la votazione segreta. La mozione ha ottenuto 16 voti favorevoli, tre astenuti (Di Nunzio, Micone e Fusco Perrella) e un voto contrario (Cavaliere). Assente il consigliere Romagnuolo.
Si è continuato, quindi, votando alla UNANIMITA' una mozione del vice presidente del Consiglio, Di Pietro, con la quale si impegna la Giunta a deliberare il trasferimento di tutti gli immobili ex Riforma Fondiaria, siti in contrada Montebello del Comune di Montenero di Bisaccia; a MAGGIORANZA un ordine del giorno a firma dei consiglieri Totaro, Lattanzio e Di Nunzio per impegnare il Presidente del Consiglio e della Giunta ad assumere ogni utile iniziativa presso il governo e il ministero competente per la dislocazione sul territorio molisano di enti o reparti delle Forze Armate;  alla UNANIMITA', con l'astensione dei consiglieri Federico e Manzo, del movimento cinque stelle, un ordine del giorno dei consiglieri Totaro, Di Nunzio, Petraroia e Lattanzio, per impegnare il Presidente del Consiglio e della Giunta ad assumere ogni utile iniziativa presso il governo e il ministero competente per scongiurare la chiusura dell'ufficio territoriale dell'Agenzia delle Entrate di Larino, e, sempre alla UNANIMITA', una variante al Piano Regolatore Generale del Comune di Venafro per la riclassificazione urbanistica di una area.
Il Consigliere Sabusco avrebbe voluto discutere anche la sua interrogazione sull'Ospedale Cardarelli di Campobasso, raccomandando al Presidente Frattura di prestare attenzione alla struttura. Se ne riparlerà in seguito nell'ambito del discorso sanità. 

A questo punto il Presidente Niro ha sciolto la seduta ricordando ai capigruppo la Conferenza che si terrà domani, alle ore 12,30, per la programmazione delle prossime riunioni. 

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