CAMPOBASSO:UN PASSATO CALCISTICO GLORIOSO
di Nunzia
Lattanzio
Negli ultimi giorni si è
nuovamente aperta la ferita del Campobasso Calcio, una ferita che si rinnova
ormai ciclicamente e che rattrista gli animi di chi nello sport crede e ripone
fiducia e passione.
Il Molise racconta di un passato calcistico glorioso,
soprattutto nel periodo che va dalla fine degli anni ’70 agli inizi degli anni
’90, quando il terreno erboso dello storico stadio “Romagnoli” vedeva
avvicendarsi professionisti di elevato
spessore, che molti hanno poi avuto il piacere di seguire nei programmi
televisivi delle rete nazionali per la loro militanza nelle massime categorie.
Da diversi anni però, i colori
rossoblu attraversano un periodo funesto, relegando nel dimenticatoio i valori
e le emozioni che hanno caratterizzato i loro anni migliori, anche a causa
delle gestioni di personaggi improvvisati non all’altezza del proprio compito e
privi della necessaria passione e dell’indispensabile spirito organizzativo.
Fuori dal coro e senza pretese di
soluzioni a portata di bacchetta magica, si tenta di provare a fornire, con
alcuni ausili tecnici, qualche
suggerimento proteso a cambiare questo stato di cose, vivendo la speranza che
si possa tutti insieme tornare ad assaporare la gioia di quelle domeniche in
cui trovarsi allo stadio per un evento sportivo, con la propria famiglia,
rappresentava un momento di gioiosa socialità per persone di tutte le età ed
intere famiglie.
Entriamo nel merito.
Il lodo Petrucci è una procedura
burocratica-amministrativa disciplinata dall’art. 52 comma 6 delle norme
organizzative interne della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Esso prevede la
possibilità di conservare il patrimonio calcistico di una sociètà sportiva che per motivi
finanziari si vede costretta ad abbandonare i campionati professionistici,
consentendo la prosecuzione del titolo
alla medesima città, ma sotto una diversa denominazione sociale.
Tuttavia, a tal fine è necessario
che la città stessa sia in possesso di alcuni imprescindibili requisiti
meritori: un curriculum calcistico professionistico e una congrua densità di
popolazione.
Per usufruire di tale “lodo” è
inoltre indispensabile ottemperare ad
alcuni adempimenti pecuniari entro i termini stabiliti, che per la stagione
prossima giungono a scadenza il giorno 16 luglio.
Innanzitutto bisogna
corrispondere alla Lega Nazionale Dilettanti la somma di € 300.000,00, oltre a
due fideiussioni per un totale di € 50.000,00.
Le somme, di evidente rilevanza,
potrebbero essere comunque raccolte attraverso due modalità: il contributo
maggiore mediante il supporto economico degli imprenditori locali e non locali
operanti sul territorio molisano, magari sollecitati e incentivati dai
rappresentanti politici che in passato hanno mostrato una buona sensibilità
verso il settore dello sport e le sue problematiche, e la restante parte
mediante l’azionariato popolare espressamente suggerito dai rappresentanti
delle singole tifoserie organizzate, a riprova del grande amore e interesse da
sempre presente in questa regione e nel suo capoluogo in particolare per le
vicende calcistiche.
Un’ ipotesi di lavoro aperta per
il ritorno allo splendore ricordato che il Molise intero ha fretta di tornare a
vivere.
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