Presidente della seconda Commissione consiliare guarda con fiducia al futuro dell'azienda
Dopo l'audizione
di Alberto Alfieri, Amministratore delegato del Nuovo Zuccherificio del Molise
(foto Gino Calabrese) |
«Novanta milioni di euro sono il
prezzo abnorme, pagato dalla collettività, per una gestione maldestra e priva
di risultati da parte della passata amministrazione regionale. Oggi,
finalmente, lo la New.Co. dello Zuccherificio del Molise presenta un attivo di
bilancio di 1 milione e 600 mila euro. Un'ottima notizia per una realtà
produttiva fondamentale per la crescita economica del Basso Molise e per il
rilancio del sistema industriale regionale». Così il Presidente
della seconda Commissione consiliare, Carmelo Parpiglia, a margine
dell'audizione di ieri con l'Amministratore delegato del Nuovo Zuccherificio
del Molise, Alberto Alfieri.
«Abbiamo
avuto la conferma –
ha continuato – che il futuro dell'azienda, dei dipendenti e dell'indotto è
sostenibile. Occorre ora individuare uno o più investitori privati perché la
Regione Molise non può continuare a fare impresa. In tal senso, l'interessamento
della cooperativa olandese è una buona notizia, anche perché dimostra che lo
Zuccherificio è appetibile e può essere competitivo sul mercato. In qualità di
socio pubblico il nostro obiettivo resta la salvaguardia dei livelli produttivi
e occupazionali, diretti e indiretti, in un momento cruciale per la storia
dell'impianto».
In
riferimento agli incarichi e alle consulenze ben documentati dalla stampa
locale, il Presidente della seconda Commissione consiliare ha sottolineato «il
carattere particolarmente oneroso di talune nomine, in sostituzione di
personale assunto a tempo indeterminato e comunque retribuito per le medesime
mansioni. Potrebbe perciò configurarsi un doppio danno, quantificabile sia in
termini di esperienze inutilizzate che di aggravio dei costi per rapporti non
strettamente necessari».
Infine, circa i
provvedimenti di sospensione cautelativa emessi, di recente, nei confronti di
alcuni lavoratori, Parpiglia ha auspicato «la massima cautela onde evitare
danni economici e d'immagine allo Zuccherificio e infierire su dipendenti già
messi a dura prova dalla passata gestione aziendale. È tempo di ripartire, in
discontinuità con il passato, per costruire basi solide e garantire all'azienda
un futuro privo di interferenze e clientele politiche».
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