"Gran Manze",NO BIOMASSE.
LE FOTO di GINO CALABRESE |
Venittelli e Ruta in conferenza stampa |
L’investimento della Granarolo che il senatore del pd vuole portare
in Molise, cioé 12mila manze da allevare sul territorio molisano per poi
riportarle gravide in Emilia Romagna ha tre vantaggi
per la nostra Regione. Risolleva la situazione dello
Zuccherificio perché gli animali mangerebbero gli scarti prodotti dallo stabilimento
saccarifero di Termoli quindi “chi acquisterà l’azienda in vendita saprà di
avere già in mano un contratto con la Granarolo” Un investimento anche per la
filiera del fieno perché “i produttori venderebbero il fieno in Molise e non
oltre confine”. E salverebbe anche la filiera avicola “perché la Granarolo
potrebbe essere interessata alle uova prodotte a Bojano” I terreni su cui
pascolare non saranno più quelli di Pantano Basso a Termoli ma saranno terreni di
singoli privati situati tra Larino e San
Martino in Pensilis.
“Mai parlato di biomasse” spiega il senatore, il letame che sarebbe
la fonte più redditizia se trasformato in mancime da vendere, sarà restituito ai
proprietari delle manze in Emilia.
“Saranno loro i responsabili se i 12 mila
capi di bestiame non verranno in Molise” ribadiscono infine Ruta e Laura Venittelli, se l’accordo il 30
giugno salta “la responsabilità se l’assumeranno Di Giacomo e Di Brino”.
PROGETTO “GRAN MANZE” DI GRANAROLO, COLDIRETTI MOLISE SCRIVE AL SEN. RUTA
Ribadiamo, anche in questa
occasione, la disponibilità, che ha da sempre caratterizzato l’azione sindacale
di Coldiretti, a interloquire e collaborare, a tutti i livelli
politico-istituzionali, per la individuazione ed attuazione di soluzioni utili
agli interessi del mondo rurale, dei cittadini e del territorio, mettendo a
disposizione il proprio bagaglio di esperienze, di professionalità, di
competenze e la propria “cultura di impresa”, cosciente delle responsabilità
che le derivano dall’essere l’Organizzazione Professionale che in Molise, come
in Italia, associa oltre il 70% delle imprese agricole.
la Coldiretti Molise le manifesta
apprezzamento per l’attenzione e l’impegno che, insieme ad autorevoli
rappresentanti politico-istituzionali regionali e nazionali, sta rivolgendo
alle problematiche di alcune strutture agroalimentari molisane, così come
queste meritano.
E’ con pieno spirito collaborativo e
propositivo che ci troviamo a dover constatare che, nell’encomiabile sforzo di
trovare soluzioni idonee alle complesse situazioni della filiera avicola
bojanese, dello zuccherificio, e delle altre problematiche di forte cogenza,
non vengano coinvolte adeguatamente le imprese agricole, non dialogando in modo
sistematico, nei tavoli specifici, con chi istituzionalmente e qualificatamente
in termini di rappresentanza e di spessore organizzativo le rappresenta.
Purtroppo, negli ultimi anni ci
siamo trovati, più volte, a dover evidenziare come politiche agroindustriali,
realizzate da management più propensi ad architetture finanziare, rispetto ad
una “cultura di impresa”, attenta alle aspettative dei consumatori ed alle
dinamiche di mercato, che vede nella qualità del prodotto finale e nella sua
stretta identificazione con il territorio e con l’impresa agricola i veri punti
di forza, finiscono per creare grossi scompensi all’interno delle delicate
filiere agroalimentari.
E’ anche in virtù di tali esperienze
passate che ci rivolgiamo a lei con stupore, conoscendo la sua grande
propensione al dialogo con le forze sociali, dopo aver appreso solo a mezzo
stampa di un progetto “Gran Manze”, concertato con Granarolo, che ipotizza la
realizzazione, in Molise, di un centro di allevamento capace di ospitare 12.000
vitelle da portare all’età adulta ed inserire negli allevamenti italiani per
aumentare la produzione di latte nelle stalle ed ampliare la
commercializzazione di latte dell’ industria
bolognese.
Naturalmente, come Coldiretti
Molise, non abbiamo alcuna preclusione preconcetta nei confronti di idee e
progetti industriali, che anzi siamo disposti sempre ad esaminare e valutare
con estrema attenzione ed interesse, per cui, se lei avrà la sensibilità di
volerci fornire maggiori dettagli sulla proposta in cantiere, avremo cura ed
impegno nel metterle a disposizione il punto di vista delle imprese agricole.
Riteniamo opportuno sottolineare che
insediamenti agroindustriali di grandi dimensioni vanno progettati e realizzati
anche in considerazione dell’impatto che essi hanno nei confronti delle miriadi
di aziende agricole ed agroalimentari che già operano, e della loro
sostenibilità ambientale.
In proposito, a solo valore di
esempio, nell’idea proposta andrebbe valutata e risolta la problematica di come
immettere in produzione di latte le manze senza creare pericolosi
sconvolgimenti di mercato per le attuali aziende zootecniche già produttrici di
latte, a cui l’attuale “regime di quote latte”, all’interno dei limiti fissati,
garantisce anche stabilità di sistema. Così come occorre opportunamente
affrontare e programmare l’adeguato smaltimento dei reflui zootecnici, senza
che creino scompensi ambientali.
Naturalmente su questi e tanti altri
delicati aspetti dell’idea progettuale da lei proposta, Coldiretti ha
competenze ed esperienze tecniche specifiche, che volentieri è disponibile a
mettere a disposizione e che, conoscendo la sensibilità e la propensione al
dialogo sociale ed istituzionale, suo e degli altri rappresentanti delle
Istituzioni Regionali e Nazionali, auspichiamo che verranno adeguatamente
considerate.
Cordiali saluti. Coldiretti
Molise”
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