Struttura commissariale, l’ora della chiarezza
Così il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, interviene in merito alle ultime vicende che hanno coinvolto la struttura commissariale per la sanità regionale.
Paolo di Laura Frattura (foto Gino Calabrese) |
“In merito alla
situazione attuale della gestione commissariale regionale, ritengo opportuno e
non più rinviabile fare un po’ di chiarezza così da sgombrare il campo da ogni
confusione, anche la più piccola. Soprattutto per quanto concerne ruoli,
compiti e scadenze che la legge fissa per ciascuno di noi. Tanto per essere espliciti
e diretti, l’incarico per cui il dottor Nicola Rosato era stato nominato dal
Governo, quello cioè relativo ai programmi operativi 2011-2012, è terminato il
31 dicembre 2012. E mai nessuna proroga ha detto il contrario. Questo risulta
dagli atti.
Ricordo, a me
per primo, che con delibera del 21 marzo scorso sono stato nominato commissario
ad acta con l’incarico prioritario di
adottare i programmi operativi per gli anni 2012-2013 e di procedere alla loro
attuazione. Tale incarico è stato affidato a me e a nessun altro dal presidente
del Consiglio dei ministri, di concerto con i Ministeri dell’economia e della
salute.
Non c’è carta
ufficiale, come non c’è provvedimento formale con i quali il Governo individui
il dottor Rosato o altri nelle vesti di subcommissario. Per questo, non posso
firmare nessun atto predisposto dal dottor Rosato. Sempre per la medesima
ragione – l’assenza di disposizioni del Governo – risulta illegittima la
presenza dello stesso nelle strutture commissariali e regionali. Il dottor Rosato
non può utilizzare risorse e personale della pubblica amministrazione, non può
accedere a atti e documenti interni. Non può percepire compensi, se non facendo
correre a tutti noi il rischio di un serio problema di responsabilità
amministrativa e contabile.
A tali
precisazioni, mi pare doveroso aggiungere un altro aspetto. Il ruolo del
subcommissario è di supporto e ausilio a quello del commissario, non viceversa.
Sicché è inaccettabile tutta una serie di ingerenze registrate a nostro carico da
parte del dottor Rosato. A che titolo l’intera struttura commissariale dovrebbe
interloquire con un subcommissario, non più tale dal 31 dicembre scorso? A che
titolo il subcommissario, non più tale dal 31 dicembre scorso, continua a
inviare atti da lui già predisposti al commissario? A che titolo il
subcommissario, non più tale dal 31 dicembre scorso, richiede con urgenza la
ratifica di documenti da lui stilati?
A tutti noi pare
evidente che il disastroso stato in cui versa la sanità molisana non è
attribuibile a noi, ma a chi c’era prima di noi, il governo regionale e l’allora
struttura commissariale di cui anche il dottor Rosato è stato parte integrante.
Ingiustificate ci suonano le accuse mosse nei confronti del soggetto attuatore.
Come si può tacciare di inadempienza un professionista appena nominato e, tra
l’altro, scelto dallo stesso Rosato?
Di fronte a
questo scenario piuttosto arbitrario, ci riserviamo di attivare ogni azione per
individuare le responsabilità dei singoli, ad ogni livello, per evitare che,
ancora una volta, ricadano sugli incolpevoli cittadini molisani le conseguenza
negative di attività svolte da altri”.
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