mercoledì 12 giugno 2013

Riorganizzazione delle infrastrutture militari sul territorio nazionale

Campobasso 12 giugno 2013

Leva (PD) chiede al Governo la dislocazione di caserme e reparti delle Forze Armate anche in Molise

Danilo Leva
(foto G.Calabrese)
Il Governo si appresta a ridisegnare la mappa delle infrastrutture militari sul territorio nazionale. In tal contesto, l’onorevole del PD, Danilo Leva, ha presentato alla IV Commissione Difesa una risoluzione, che sarà discussa dalla Commissione stessa e che prevede la dislocazione di caserme o reparti delle forze armate anche nelle aree depresse del Sud Italia e, quindi, in Molise. “Ad oggi, - afferma il deputato molisano - la maggior parte delle infrastrutture militari presenti nel Paese è concentrata nelle regioni del centro, del nord e del nord-est. Organizzazione che, nel corso del Novecento, trovava la sua ragion d'essere nella necessità di dar vita a un sistema di difesa nazionale basato sulla dislocazione di forze sulla cosiddetta «soglia di Gorizia». Assetto che, però, dinanzi al mutato scenario politico-militare, va rivisto. Ed ecco che, con l’approvazione della Legge n.244 del 31 dicembre 2012, al Governo spetta la revisione dello strumento militare nazionale, con la previsione di una razionalizzazione delle strutture operative, logistiche, formative, territoriali e periferiche delle Forze Armate, al fine di ottimizzarne la funzionalità, e con l’obiettivo di realizzare una più equilibrata distribuzione degli enti e dei reparti, riducendone la presenza, laddove può considerarsi eccessiva. In tale quadro, - prosegue Leva - la risoluzione presentata impegna il Governo a considerare il Molise quale regione adatta ad ospitare, nel proprio territorio, una significativa presenza delle nostre Forze Armate. Tale progetto, naturalmente, deve farsi carico della necessità di realizzare infrastrutture adeguate alle esigenze di un Esercito professionale. Accanto alla tradizionale ‘caserma’ dovranno sorgere le unità abitative di edilizia economica e popolare, da assegnare prioritariamente al personale militare e alle realtà civili che costituiscono il naturale indotto di ogni insediamento militare”.

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