Nota di Michele Petraroia
SALVAGUARDARE IL SISTEMA DEMOCRATICO, PERSEGUIRE IL
CAMBIAMENTO E AIUTARE LE FAMIGLIE A RISCHIO POVERTA’.
La paralisi istituzionale priva
l’Italia di un Governo e espone il paese a rischi di speculazione esterna di
poteri forti della finanza internazionale che spinge da anni verso il
fallimento dell’eurozona, il ritorno alle monete nazionali e quindi alla
rinuncia della costruzione di una Federazione politica di Stati Europei con 500
milioni di cittadini uniti da regole, leggi, salari, diritti e protezioni
sociali. L’Europa può tornare a frammentarsi con sommo gaudio per le emergenti
economie asiatiche e sostanziale rinuncia a esercitare qualsiasi ruolo di
rilievo geo-politico per i prossimi decenni. Ma chi soffia sulla crisi
dell’euro attaccando prima l’Irlanda, poi il Portogallo, la Grecia, la Spagna,
l’Italia, Cipro e la Slovenia ? Chi ha interesse a far fallire l’euro
attraverso l’uscita dell’Italia dal sistema della moneta unica ed il ritorno
alla lira ? Chi spinge verso un orizzonte di marginalità che ci porterebbe alla
bancarotta nazionale consegnando la nostra economia nelle mani dei magnati
cinesi, russi o indiani che dominano il mondo con i loro attivi di bilancio ?
Destabilizzare l’Italia è un
rischio calcolato o una circostanza fortuita ? Le recenti elezioni regionali
hanno acceso i riflettori sulle mille emergenze locali con scarne
considerazioni sul fatto che il Molise dipende per gran parte delle proprie
esigenze dal Governo Nazionale. La giusta sollecitazione al cambiamento
sollevata da cittadini, forze sociali e movimenti politici, si scontra con il
blocco dei finanziamenti da Roma in tutti i settori, dai fondi per la cassa
integrazione che sono finiti, ai trasferimenti vicino allo zero sul sociale e
fino ai tagli draconiani su sanità, lavoro, giovani, imprese, ambiente,
trasporti, agricoltura e attività produttive. La Regione non dispone di
liquidità, le imposte sono già ai livelli massimi nazionali, i debiti
complessivi superano il miliardo di euro, la macchina amministrativa è
sclerotizzata, ed il personale attende un disegno di riordino da anni, nel
mentre avanzano istanze disperate su situazioni di crisi che si trascinano
irrisolte da tempo immemore e che la nuova Giunta dovrà affrontare in pochi
giorni e priva di strumenti minimi.
In un contesto simile occorrono
nervi saldi, salvaguardare il sistema democratico, sollecitare il contributo
fattivo di tutte le forze politiche, economiche, culturali e sindacali
attraverso un coinvolgimento sistemico, fermare le scelte scriteriate del
passato, agire in positivo anche in presenza di crisi senza soluzione,
valorizzare il personale interno all’amministrazione, perseguire il cambiamento
di metodi e di pratiche nel rigoroso rispetto delle leggi, evitare divisioni
inconcludenti ed essere disponibili ad operare in sinergia con unità d’intenti
e spirito di servizio. Tra le priorità da affrontare merita massima attenzione
il disagio in cui versano troppe famiglie che non dispongono più dei mezzi di
sussistenza essenziali. Su questo tema bisognerà concentrarsi anche accelerando
dismissioni di sedi estere o romane pur di costituire un fondo regionale col
quale fronteggiare la povertà di tante persone a cui è complicato augurare
Buona Pasqua.
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