La
figura del direttore all’interno delle redazioni come garante dei diritti e dei
doveri dei giornalisti, è questo il tema dell'incontro-dibattito che Terzo
Stato – Coordinamento dei giornalisti precari del Molise ha tenuto questa
mattina a Campobasso. Il 2° forum di discussione è stato aperto con la
proiezione del video in cui, lo scorso settembre, Gaetano Gorgoni, ex direttore
di Canale 8 ha
dato le sue dimissioni per denunciare la piaga del precariato nella sua
redazione.
<<Perché
alle volte – come ha raccontato lui stesso questa mattina ai giornalisti
presenti nei locali dell’Università della Terza età di Campobasso – l’arma
migliore è lo sputtanamento. Ero in una situazione molto imbarazzante: tutti i
miei collaboratori, dopo i controlli dell’Inpgi, erano stati mandati via. Mi
sono ritrovato da un giorno all’altro con una nuova squadra composta da persone
che non erano nemmeno iscritte all’Ordine. E con loro avrei dovuto fare il
telegiornale>>.
Gorgoni,
che dopo aver inviato una lettera di diffida al suo editore e non avere, per
questo, percepito stipendi per diverse mensilità (ben otto), ha, con il suo
gesto, colpito l’opinione pubblica <<sebbene, paradossalmente, nella mia
regione se ne è parlato pochissimo. E tutto questo è avvenuto con la complicità
della politica - che però in campagna elettorale ha partecipato alle
trasmissioni politiche di Canale 8– e dell’Ordine, che non ha applicato le
sanzioni. La verità è che se non difendiamo la nostra dignità, questa
professione non sopravviverà. Con internet tutti credono di poter scrivere,
quando invece per fare questo mestiere occorre una preparazione tecnica e
legislativa, è un lavoro delicatissimo, il giornalismo è veramente un baluardo
di democrazia. Ecco perché un giornalista non può essere un precario.>>
L’incontro,
indirizzato oltre che ai colleghi, anche ai direttori, ha visto la presenza di
Pierluigi Boragine (Teleregione Molise), Andrea Nasillo (Termoli Tv) e Antonio
Ruggieri (Il Bene Comune). Per l’Assostampa Molise c’era invece il presidente,
Giuseppe Di Pietro.
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