CONSOLATO DEI MAESTRI DEL LAVORO DEL MOLISE
SABATO 23 MARZO,SANTUARIO S.MARIA DEL MONTE
INCONTRO DI LUCE PER IL PRECETTO PASQUALE.
I MdL fedeli alla delicata missione a loro affidata
dalle Autorità istituzionali, guidati dallo Spirito Santo, possano perseverare,
con sempre maggior impegno e concretezza, a migliorare le complesse
problematiche che affliggono la nostra travagliata Società “moderna”.
Durante la Santa messa hanno pregato anche per il
nuovo Papa Francesco.
Al termine un Maestro ha letto la:
Preghiera del Maestro del Lavoro
Signore Gesu' Cristo,
che ti sei fatto uomo
e con mani d' uomo hai lavorato,
con cuore d' uomo hai sofferto ed amato
e con voce d'uomo hai insegnato le verita' eterne,
aiuta noi, Maestri del Lavoro d'Italia,
a santificare, secondo il tuo esempio,
la civile missione in cui ci sentiamo impegnati.
Ti ringraziamo, Signore,
per tutto cio' che ci hai donato
e per tutto cio' che ci hai concesso di donare.
Rendici sempre piu' degni di questo titolo che la societa' ci ha offerto,
riconoscendo una vita spesa al servizio dell' uomo.
Togli da noi l' orgoglio per l' esperienza fatta
ed aiutaci a mantenere la saggezza degli umili.
Proteggi il nostro Paese,
illumina e sostieni coloro
che hanno responsabilita' di governo.
Benedici le nostre famiglie,
guarda con amore alle nuove generazioni
e concedi al loro entusiasmo
l' aiuto della tua Provvidenza.
Noi che siamo sempre pronti
a portare la nostra pietra al cantiere;
donaci giustizia e misericordia
nel giudicare chi sbaglia,
dolcezza nel consolare chi soffre,
amore nel porgere aiuto
a chi guarda a noi con speranza.
Ricordati degli amici Maestri
che hanno concluso la loro vita terrena:
accoglili nel tuo Regno.
Tu, o Dio, che le nostre sofferenze umane
siano un dono per la riconciliazione
e la solidarieta' umana e cristiana.
Soprattutto, Signore, per ogni giorno
e per tutti i giorni di vita in questo mondo
che ci vorrai concedere,
conserva e fortifica in noi la Fede in te,
unico, vero Maestro.
che ti sei fatto uomo
e con mani d' uomo hai lavorato,
con cuore d' uomo hai sofferto ed amato
e con voce d'uomo hai insegnato le verita' eterne,
aiuta noi, Maestri del Lavoro d'Italia,
a santificare, secondo il tuo esempio,
la civile missione in cui ci sentiamo impegnati.
Ti ringraziamo, Signore,
per tutto cio' che ci hai donato
e per tutto cio' che ci hai concesso di donare.
Rendici sempre piu' degni di questo titolo che la societa' ci ha offerto,
riconoscendo una vita spesa al servizio dell' uomo.
Togli da noi l' orgoglio per l' esperienza fatta
ed aiutaci a mantenere la saggezza degli umili.
Proteggi il nostro Paese,
illumina e sostieni coloro
che hanno responsabilita' di governo.
Benedici le nostre famiglie,
guarda con amore alle nuove generazioni
e concedi al loro entusiasmo
l' aiuto della tua Provvidenza.
Noi che siamo sempre pronti
a portare la nostra pietra al cantiere;
donaci giustizia e misericordia
nel giudicare chi sbaglia,
dolcezza nel consolare chi soffre,
amore nel porgere aiuto
a chi guarda a noi con speranza.
Ricordati degli amici Maestri
che hanno concluso la loro vita terrena:
accoglili nel tuo Regno.
Tu, o Dio, che le nostre sofferenze umane
siano un dono per la riconciliazione
e la solidarieta' umana e cristiana.
Soprattutto, Signore, per ogni giorno
e per tutti i giorni di vita in questo mondo
che ci vorrai concedere,
conserva e fortifica in noi la Fede in te,
unico, vero Maestro.
Amen
Testo del Maestro del Lavoro Giuseppe Malinverno
Con approvazione ecclesiastica del Vicariato di Roma, 5 luglio 1986
In conclusione nell’augurare a tutti la buona
Pasqua, nella cappella di Fra Pio, il Maestro più anziano ha letto alcune note
sul Santo e chiarito con dovizia di particolari una tela di Amedeo Trivisonno.
PADRE PIO AL CONVENTO
SANTA MARIA DI CAMPOBASSO
Da studente, venne a
Campobasso più di una volta per vari motivi. Nell’aprile 1968, pochi mesi prima
della sua morte, raccontava che da giovane neo-professo, nel 1905 da S.Elia a
Pianisi venne a Campobasso, nel Santuario del Monte e, secondo quanto si evince
anche da una ricerca dello studioso romano Alberindo Grimani, presentata in
occasione del centenario del prodigioso evento, verificatosi il 15 agosto
1905, la Vergine comparve al Santo delle stimmate, nel Santuario mariano di
Campobasso.
Foto Gino Calabrese |
Durante il soggiorno la stanzetta di fortuna di Pio
era a destra della chiesetta e il fatto oggi è ricordato da una tela
dell’artista Amedeo Trivisonno, eseguita nel 1972. La Madonna è circondata da
quattro Angeli, due in ginocchio e due, dietro la Vergine nell’atto di indicare
a fra Pio, con alla sua destra l’Angelo Custode, la visione di Cristo che porta
la Croce, in profonda prospettiva. Da una piccola finestrella si intravede il
castello, come simbolo di una forza fisica, una virtù morale, espressa
nell’atteggiamento del religioso dalle braccia allargate in piena disponibilità
al volere divino. Una sedia, una stola ed un inginocchiatoio sono simbolo del
suo futuro di confessore. Al visitatore colpisce in modo particolare la
giovanile figura di fra Pio. E’ un raro esempio di arte contemporanea
apprezzabile e raffigura la Vergine Maria mentre appare a un giovane fra Pio
indicandogli Gesù che sale il calvario portando la Croce.
L’opera è collocata dietro l’altare della piccola cappella
laterale dedicata al Santo, ricavata a destra dell’ingresso. La precisione
della scena narrata dice di un fatto realmente accaduto e, con la sua sobrietà
e il suo rigore, fa da contorno e protezione a un dialogo percepibile ai due
protagonisti. “Il Santo e il suo segreto”.
Nessun commento:
Posta un commento