sabato 23 marzo 2013

MAESTRI DEL LAVORO DEL MOLISE INCONTRO DI LUCE PER IL PRECETTO PASQUALE.

Campobasso 23 marzo 2013


CONSOLATO DEI MAESTRI DEL LAVORO DEL MOLISE
SABATO 23 MARZO,SANTUARIO S.MARIA DEL MONTE
INCONTRO DI LUCE PER IL PRECETTO PASQUALE.

I MdL fedeli alla delicata missione a loro affidata dalle Autorità istituzionali, guidati dallo Spirito Santo, possano perseverare, con sempre maggior impegno e concretezza, a migliorare le complesse problematiche che affliggono la nostra travagliata Società “moderna”.
Durante la Santa messa hanno pregato anche per il nuovo Papa Francesco.


Al termine un Maestro ha letto la:

Preghiera del Maestro del Lavoro
Signore Gesu' Cristo, 
che ti sei fatto uomo
e con mani d' uomo hai lavorato, 
con cuore d' uomo hai sofferto ed amato
e con voce d'uomo hai insegnato le verita' eterne,
aiuta noi, Maestri del Lavoro d'Italia, 
a santificare, secondo il tuo esempio, 
la civile missione in cui ci sentiamo impegnati. 

Ti ringraziamo, Signore, 
per tutto cio' che ci hai donato 
e per tutto cio' che ci hai concesso di donare. 
Rendici sempre piu' degni di questo titolo che la societa' ci ha offerto, 
riconoscendo una vita spesa al servizio dell' uomo. 
Togli da noi l' orgoglio per l' esperienza fatta 
ed aiutaci a mantenere la saggezza degli umili. 

Proteggi il nostro Paese, 
illumina e sostieni coloro 
che hanno responsabilita' di governo. 
Benedici le nostre famiglie, 
guarda con amore alle nuove generazioni 
e concedi al loro entusiasmo
l' aiuto della tua Provvidenza.

Noi che siamo sempre pronti 
a portare la nostra pietra al cantiere; 
donaci giustizia e misericordia
nel giudicare chi sbaglia, 
dolcezza nel consolare chi soffre, 
amore nel porgere aiuto
a chi guarda a noi con speranza.
Ricordati degli amici Maestri
che hanno concluso la loro vita terrena:
accoglili nel tuo Regno.

Tu, o Dio, che le nostre sofferenze umane
siano un dono per la riconciliazione
e la solidarieta' umana e cristiana.
Soprattutto, Signore, per ogni giorno
e per tutti i giorni di vita in questo mondo
che ci vorrai concedere,
conserva e fortifica in noi la Fede in te, 
unico, vero Maestro.
Amen

Testo del Maestro del Lavoro Giuseppe Malinverno
Con approvazione ecclesiastica del Vicariato di Roma, 5 luglio 1986


In conclusione nell’augurare a tutti la buona Pasqua, nella cappella di Fra Pio, il Maestro più anziano ha letto alcune note sul Santo e chiarito con dovizia di particolari una tela di Amedeo Trivisonno

PADRE PIO AL CONVENTO SANTA MARIA DI CAMPOBASSO

Da studente, venne a Campobasso più di una volta per vari motivi. Nell’aprile 1968, pochi mesi prima della sua morte, raccontava che da giovane neo-professo, nel 1905 da S.Elia a Pianisi venne a Campobasso, nel Santuario del Monte e, secondo quanto si evince anche da una ricerca dello studioso romano Alberindo Grimani, presentata in occasione del centenario del prodigioso evento, verificatosi il 15 agosto 1905, la Vergine comparve al Santo delle stimmate, nel Santuario mariano di Campobasso.
Foto Gino Calabrese
Durante il soggiorno la stanzetta di fortuna di Pio era a destra della chiesetta e il fatto oggi è ricordato da una tela dell’artista Amedeo Trivisonno, eseguita nel 1972. La Madonna è circondata da quattro Angeli, due in ginocchio e due, dietro la Vergine nell’atto di indicare a fra Pio, con alla sua destra l’Angelo Custode, la visione di Cristo che porta la Croce, in profonda prospettiva. Da una piccola finestrella si intravede il castello, come simbolo di una forza fisica, una virtù morale, espressa nell’atteggiamento del religioso dalle braccia allargate in piena disponibilità al volere divino. Una sedia, una stola ed un inginocchiatoio sono simbolo del suo futuro di confessore. Al visitatore colpisce in modo particolare la giovanile figura di fra Pio. E’ un raro esempio di arte contemporanea apprezzabile e raffigura la Vergine Maria mentre appare a un giovane fra Pio indicandogli Gesù che sale il calvario portando la Croce.
L’opera è collocata dietro l’altare della piccola cappella laterale dedicata al Santo, ricavata a destra dell’ingresso. La precisione della scena narrata dice di un fatto realmente accaduto e, con la sua sobrietà e il suo rigore, fa da contorno e protezione a un dialogo percepibile ai due protagonisti. “Il Santo e il suo segreto”.

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