A
conclusione di mirata attività di indagine tesa a contrastare il fenomeno dei
furti notturni ad attività commerciali ubicate in questo centro, i carabinieri
della Compagnia di Campobasso hanno
deferito alla competente A.G. il trentunenne
pregiudicato campobassano A.P.
per due episodi di furto e per un
tentato furto.
L’attività
investigativa ha tratto origine dal tentato furto ai danni della farmacia comunale
ubicata in via Toscana, allorquando la
notte del 20 marzo u.s. A.P. nel
rompere la vetrata, al fine di asportare il denaro presente nel registratore di
cassa, si procurava una ferita. I militari, nell’effettuare i rilievi tecnici
presso la farmacia, constatavano la presenza di numerose tracce di liquido
ematico e dopo aver accertato che A.P.
si era recato nel corso della notte al pronto soccorso ove era stato medicato
per una ferita da taglio alla mano sinistra, procedevano al suo interrogatorio (alla sua
escussione) nel corso del quale emergevano chiari indizi di reità a suo
carico per il tentato furto.
Considerando
il modus operandi adottato, i
carabinieri hanno potuto ricostruire le dinamiche di altri episodi di furto
registrati nel capoluogo nel corso nell’ultimo mese, attribuendo con certezza
le responsabilità dell’uomo anche nella commissione di questi delitti. Era la
notte del 17 febbraio quando qualcuno forzava la porta di ingresso e, penetrato
all’interno del supermercato-tabaccheria “GILOTTI”
ubicato in località Tappino, si impossessava del denaro contenuto nel
registratore di cassa, di tabacchi e di schede per ricariche telefoniche. Un
altro colpo veniva messo a segno una settimana più tardi, il 24 febbraio,
questa volta poco dopo l’orario di chiusura, presso il supermercato “Elle-Emme Sigma” di via Manzoni, con
lo stesso sistema già collaudato: forzatura della porta di ingresso e prelievo
del denaro contenuto nei registratori di cassa.
Probabilmente
pensava di farla ancora franca ma ad incastrare definitivamente A.P. hanno svolto un ruolo fondamentale
le immagini dei sistemi di videosorveglianza di cui gli esercizi commerciali
derubati sono dotati. Grazie alle accurate
analisi delle registrazioni, non sempre nitide, da parte dei militari del Nucleo
Operativo e Radiomobile, è stato possibile riconoscere l’aspetto del malfattore
ma soprattutto il suo abbigliamento, rivelatosi poi elemento chiave del
positivo risvolto dell’attività investigativa. Infatti, nel corso della perquisizione
domiciliare eseguita presso l’abitazione dell’uomo, sul conto del quale erano
ormai emersi gravi indizi di colpevolezza, gli inquirenti rinvenivano proprio i
capi di vestiario indossati durante i furti che sottoponevano a sequestro quale
inconfutabile elemento di prova per il completamento del quadro accusatorio.
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