martedì 26 marzo 2013

COLPO IN GIOIELLERIA , SERRATA INDAGINE DEI CARABINIERI DI TREVISO, ARRESTATI A CAMPOBASSO

Campobasso 26 marzo 2013

Arrestati tre pregiudicati campani.
Braccati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Treviso per un colpo in gioielleria. 
Si costituiscono ai Carabinieri di Campobasso.

Nel mese di novembre 2012 avevano messo a segno un colpo presso una gioielleria di Pieve di Soligo, in provincia di Treviso, che era finita nel sangue ed aveva sfiorato la tragedia.
In quella circostanza un commando di tre persone, tutte originarie della provincia di Napoli, con il volto coperto dai passamontagna ed armati di pistola, aveva fatto irruzione nella gioielleria mentre all’interno vi erano anche alcuni clienti, ed avevano razziato dalla cassaforte diversi oggetti preziosi stivandoli in un borsone, per un bottino di oltre 120mila euro.
Nel corso della rapina, però, per stroncare un tentativo di reazione del proprietario, uno dei malfattori aveva esploso un colpo di pistola contro il rapinato, attingendolo all’inguine. Subito dopo tutto il commando si era dileguato a bordo di un’utilitaria che era stata asportata prima della rapina, nel comune di Conegliano, sempre in provincia di Treviso, e che era stata abbandonata poco distante perché i rapinatori l’avevano poi sostituita con un mezzo “pulito”, in uso proprio ad uno dei rapinatori residente nello stesso centro in cui era stata consumata la rapina.
Le indagini immediate e serrate avviate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Treviso hanno puntato subito alla descrizione dei rapinatori fatta dai testimoni della rapina e, soprattutto, alle informazioni fornite dal gioielliere ferito diversi giorni dopo il fatto quando, dopo le necessarie, urgenti e delicate cure mediche cui era stato sottoposto a causa del colpo di pistola ricevuto, era stato in grado di poter parlare.
L’indagine dei Carabinieri di Treviso, che aveva subito una svolta grazie ad alcuni reperti biologici rinvenuti sulla utilitaria utilizzata dai rapinatori per darsi alla fuga, si indirizzava verso la Campania come la regione di residenza di almeno tre dei quattro rapinatori, e come la regione di provenienza di un quarto rapinatore residente però in Veneto.
Sulla scorta delle rilevanti risultanze investigative raccolte dai militari del Nucleo Investigativo di Treviso, quindi, il Giudice per le Indagini Preliminari di quel capoluogo alla fine del mese di febbraio appena trascorso, emetteva una prima ordinanza di misura cautelare in carcere per uno dei rapinatori, e nella metà del mese di marzo corrente, una seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere per altri due rapinatori residenti nella provincia di Napoli, compreso quello che aveva ferito all’inguine il gioielliere rapinato.
Per le prime settimane i tre rapinatori destinatari della misura cautelare si sono dati alla macchia ma poi, sicuramente a causa della pressione investigativa esercitata dai Carabinieri di Treviso anche attraversi i colleghi competenti sulle località di residenza dei malfattori, nella mattinata di ieri 25 marzo, si sono spontaneamente presentati presso il Comando Provinciale Carabinieri di Campobasso, insieme al loro difensore di fiducia, per costituirsi e per essere sottoposti a misura cautelare.
Alla notifica del provvedimento restrittivo, alle formalità di rito ed alla traduzione presso il carcere di Campobasso, hanno provveduto i militari del Nucleo Investigativo Carabinieri di Campobasso, in continuo contatto con i colleghi di Treviso.
I tre arrestati, quindi, rimangono ristretti a Campobasso a disposizione del GIP presso il locale Tribunale, in attesa della rogatoria che il Tribunale di Treviso richiederà al paritetico ufficio molisano.

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