Le
problematiche della professione forense al centro del convegno organizzato da
Anf – Associazione Forense Campobassana, tenutosi venerdì 4 aprile 2014,
all’hotel San Giorgio di Campobasso. L’evento, intitolato "Crisi della
giurisdizione: come venirne fuori", è stato realizzato in collaborazione
con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Campobasso. Ad aprire il
dibattito, i saluti del presidente del COA Campobasso Avv. Demetrio Rivellino;
del presidente Cassa Forense Avv. Nunzio Luciano, e del vice presidente
nazionale Anf Avv. Gino Canale. A moderare i lavori, l’avvocato Marco
Angiolillo, presidente della locale sezione Anf. Sono seguiti l’introduzione
dell’avvocato Antonio Guida e l’intervento dell’avvocato Claudio Neri (Cnf).
L’avvocato Vincenzo Improta, delegato dell’Oua, ed l’avvocato Eugenio Pappa
Monteforte, delegato di Cassa Forense, hanno affrontato il tema del futuro dei
giovani professionisti. A concludere, l’avvocato Giuseppe Valenti, membro di
commissione statuto dell'OUA e vice presidente di Medialogos, con le soluzioni
per uscire dalla crisi, negoziazione, camere arbitrali e giurisdizione
alternativa. “Per quanto riguarda la crisi della giurisdizione statale, che è
uno degli aspetti della vicenda, contrariamente a quello che noi pensiamo
normalmente, è un fenomeno che attraversa tutta l’Europa e in generale quasi
tutto il mondo delle economie avanzate – ha commentato Valenti a margine del
convegno - Questo perché la globalizzazione ha reso asimmetrico il mondo della
risposta della giustizia, cioè gli Stati, con il mondo della domanda di
giustizia che ormai è globale. Gli Stati, quindi, fanno fatica a dare una
risposta adeguata. Da questo punto di vista, l’Italia soffre particolarmente
perché da noi c’è un’abitudine a concepire il sistema di giustizia soltanto
come una forma statale e, peraltro, una forma statale a costi sociali che non
coprono il costo effettivo dal punto di vista dell’utenza. Questo fa sì che la
giurisdizione statale in Italia scoppi. La soluzione prospettata dalle linee
europee, è quello di affiancare ad un sistema di giustizia statale dei sistemi
paralleli. Sotto questo aspetto, gli avvocati possono fare molto. Devono
imparare ad uscire dal processo statale e a inventarsi alternative, che possono essere di natura negoziale, come
ad esempio il negoziato o la mediazione, ma anche di natura giurisdizionale e
decisoria come accade con gli arbitrati. Questo consentirebbe di impiegare
molti più avvocati a fare le cose e soprattutto accorcerebbe le file d’attesa
che ci sono nei tribunali. Obiettivo dell’Ue, per i prossimi 5 anni è avere una
equilibrata ripartizione tra giustizia statale e sistemi alternativi”.
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