Ma sulla via del ritorno, per la pioggia, una frenata fatale portava la macchina fuori strada. Moriva sul colpo il parroco e restavano feriti seriamente i ragazzi. Tra questi, Chiara, ricoverata nel nostro ospedale. Con la famiglia, una lunga preghiera. E poi, alla sera, in cattedrale, faccio pregare tutta l’assemblea penitente della cattedrale, nel giorno delle ceneri. Ed il fiore si è fatto frutto. Un frutto di risurrezione. Esultanti, abbiamo vissuto così in modo nuovo quella significativa liturgia della lavanda dei piedi. Una risurrezione. E’ stata la preghiera, l’amore della famiglia e la bravura dei medici a strappare dalla morte quella ragazzina.
Vi consegno allora l’augurio di una profonda risurrezione nelle difficoltà che ostacolano, facendo mie le parole dell’inno pasquale di sant’Agostino: “Se senti vacillare la fede per la violenza della tempesta, calmati: Dio ti guarda. Se ogni cosa che passa cade nel nulla, senza più ritornare, calmati: Dio rimane. Se il tuo cuore è agitato e in preda alla tristezza, calmati: Dio perdona. Se la morte ti spaventa, e temi il mistero e l’ombra del sonno notturno, calmati: Dio risveglia. Dio ci ascolta, quando nulla ci risponde; è con noi, quando ci crediamo soli; ci ama, anche quando sembra che ci abbandoni”. Buona Pasqua a tutti!»
+ p.GianCarlo Bregantini, vescovo
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