ESTRATTO IL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
Il Consiglio approva anche la proposta di legge sul riordino del sistema regionale integrato degli interventi e servizi sociali
A CURA DI GINO CALABRESE (75 FOTO) |
Si sono conclusi nel primo pomeriggio , i lavori
del Consiglio regionale del Molise, tornato a riunirsi nella giornata di oggi, 29
aprile 2014, sotto la presidenza di Vincenzo Niro, per esaminare un ordine del
giorno contenente trenta punti.
Al termine delle rituali comunicazioni all’aula da
parte del Presidente Niro, tra cui la presentazione di una proposta di legge, di iniziativa dei
consiglieri Ciocca, Ioffredi, Monaco, Micone, Cotugno, Lattanzio, Fusco
Perrella, Di Pietro, Parpiglia, Di Nunzio e Totaro riguardante “modifiche alla
legge regionale 5 maggio 2005 (Norme in materia di alienazione degli alloggi di
edilizia residenziale pubblica) ed alla legge regionale 7 luglio 2006, n.17
(Norme di riordino in materia di edilizia residenziale pubblica), per la quale
il primo firmatario, il consigliere Ciocca, ha chiesto ed ottenuto la
iscrizione e la immediata discussione dopo i primi tre punti, il Consiglio è
passato ad esaminare la proposta di convalida del consigliere Angelo Michele
Iorio formulata dalla apposita commissione per la verifica delle condizioni di
eleggibilità dei Consiglieri Regionali, primo argomento in agenda.
Sul punto ha relazionato il consigliere Micone,
presidente della Commissione.
Il Consigliere del Movimento 5stelle, Federico, nel
suo intervento, riportando quanto aveva già espresso in Commissione, ha chiesto
di effettuare delle riflessioni sull’aspetto, prima del voto, trattandosi di un
caso nuovo.
La consigliera Fusco Perrella, invece, ha ricordato
che il ruolo della Commissione è quello di “esaminare la documentazione
pervenuta senza entrare nel merito. Non è questo il luogo – ha aggiunto – dove
si fanno i processi”.
In sintonia con l’assunto di Federico, anche il
consigliere Ciocca “è un caso nuovo e meritava una attenzione diversa”.
Determinato il consigliere Di Pietro “piaccia o non
piaccia la legge va rispettata. Al netto delle considerazioni occorre votare”.
“Sono contrariato dal dibattito su una materia che
non è di competenza di questo Consiglio – ha detto l’ex governatore Michele
Iorio -. Per la legge italiana sono un cittadino incensurato. Mi sarei invece
aspettato qualche considerazione sulla legge Severino “.
Il Presidente Niro ha chiarito all’aula tutti i
passi effettuati per la vicenda, anche con l’ausilio della avvocatura dello
Stato, prima di far procedere alla
votazione che ha ottenuto l’UNANIMITA’, con l’astensione dei consiglieri
Ciocca, Ioffredi, Monaco, Federico e Manzo.
Si è quindi passati al secondo punto, concernente
la proposta di legge n.48 di iniziativa della Giunta Regionale riguardante il
“Riordino del sistema regionale integrato degli interventi e servizi sociali”,
sul quale ha relazionato la consigliera Nunzia Lattanzio.
“La riforma amministrativa e le politiche europee –
ha esordito la Lattanzio
– attuate negli ultimi anni, richiedono alle Pubbliche amministrazioni, in ogni
settore operativo, di dedicare la massima attenzione alla definizione ed al
controllo di percorsi decisionali, nonché alla valutazione dei risultati della
propria azione. La legge I° novembre 2000, n.328, di riforma del sistema di
assistenza, rientra pienamente in questo filone di cambiamento ed innovazione
per il contributo determinante apportato alla trasformazione del settore delle
politiche sociali in Italia…Tutte le amministrazioni regionali hanno avviato percorsi di costruzione dei sistemi welfare
che esplicitamente o implicitamente si ispirano ai principi enunciati dalla
legge nazionale. Tra gli elementi di maggior rilievo – ha aggiunto la Lattanzio – rientrano
certamente il passaggio da interventi per categoria a interventi che pongono al
centro la persona, le famiglie con le loro esigenze che mutano nei diversi
cicli di vita, mentre il ruolo di regia è affidato alle Regioni ed agli Enti
Locali. La legge 328/2000 delinea un sistema plurale di interventi sociali, con
poteri e responsabilità condivisi, ciò al fine di promuovere risposte adeguate
e tempestive alle comunità”.
La proposta di legge prevede la istituzione di uno
specifico Fondo destinato a finanziare la realizzazione del sistema di
interventi e servizi su tutto il territorio molisano. Tale fondo è costituito
dalle risorse trasferite dal Fondo Nazionale Politiche Sociali e da
stanziamenti propri della Regione. L’entità dello stanziamento regionale è
determinata annualmente in una percentuale non inferiore allo 0,6 per cento
della spesa corrente regionale riferita all’anni precedente. Al finanziamento
del sistema integrato contribuiscono anche gli importi eventualmente afferenti
all’FSE (Programmazione 2014-2020), il cofinanziamento da parte dei Comuni, la
quota di compartecipazione degli utenti al costo delle prestazioni. Occorre far
presente – si legge nella relazione
approntata dal Direttore del Servizio Assistenza Socio-sanitaria e politiche
sociali – che il FNPS ha subito in questi ultimi anni tagli molto marcati,
mentre gli stanziamenti propri della Regione sono stati sempre abbastanza
contenuti. Di fatto il principale limite della programmazione realizzata sul
territori in attuazione del piano sociale 2009-2011 è stato rappresentato dalla
mancanza di continuità nella erogazione dei servizi, derivante proprio dalla
assenza di certezze in merito alle risorse economiche disponibili. La
previsione di uno stanziamento certo a valere sui bilanci regionali annuali –
conclude la nota della struttura – in aggiunta alle somme rinvenienti dal Fondo
nazionale politiche sociali e da altri riparti a livello nazionale (Fondo non
autosufficienza, pari opportunità, famiglia, violenza di genere, servizio
civile, immigrati) potrebbe consentire di ovviare a tale problematicità. In
relazione alla proposta di bilancio regionale di previsione 2014, le
disponibiltà attualmente riportate (il documento finanziario era in fase di
definizione) sono: -euro 2.080.000,00 – Fondo Nazionale Politiche Sociali –
Anno 2014; euro 2.400.000,00 – Fondo
Nazionale Non Autosufficienza – Anno 2014 -.
Sulla importante proposta sono intervenuti i
consiglieri Fusco Perrerlla (“dopo 10 anni si porta in aula la proposta. Non è
stato fatto in precedenza proprio per mancanza di risorse. La legge va bene,
dobbiamo vedere però come intervenire per i fondi . Mi congratulo con la
collega Lattanzio per la relazione e con la struttura per l’impegno profuso”;
Ioffredi (“sono veramente grato alla Commissione che ha lavorato tantissimo
anche e soprattutto per le tante audizioni”); l’assessore Petraroia (“ringrazio
la Commissione
per le implementazioni e la struttura per la stesura del testo che ci aiuta a
fare un passo in avanti come Regione. Dobbiamo fare leggi che poi possono
essere attuate con le risorse e non ^leggi manifesto^. Per la prima volta in
maniera diretta l’Unione Europea investe sul sociale con delle risorse. Mi
auguro che gli emendamenti presentati alla proposta in esame non comportino
aumenti di spesa, altrimenti non ci sarà il parere positivo della Giunta”) e il
consigliere Iorio (“E’ una legge di recepimento perché comprende tutte le
attività possibili nel campo sociale. Noi non l’abbiamo fatta perché gestivamo via
via le risorse che venivano destinate al settore. All’interno di questa legge
non trovo l’obiettivo del Molise. Preannuncio la mia astensione”).
Ha chiuso gli interventi il Presidente della
Giunta, Paolo Di Laura Frattura che, in risposta all’ex governatore, in maniera
sintetica, ha affermato come la legge sia una “legge quadro che deve essere
regolamentata”.
Dopo la votazione di alcuni emendamenti e
dell’articolato, la proposta di legge è stata votata nella sua interezza, alla
UNANIMITA’ dei presenti, con
l’astensione del consigliere Sabusco.
Si è andati avanti con la composizione del collegio
dei revisori dei conti della Regione Molise, attraverso la nomina di tre membri
mediante estrazione a sorte tra gli iscritti di un apposito elenco (29
concorrenti) formato in base alla legge.
Sono risultati estratti 1)-De Franciscis Giorgio; 2)-Severini Enrico e
3)-Campajola Nicola.
L’atto di nomina sarà effettuato dal Presidente del
Consiglio a seguito della verifica della documentazione che dovrà essere
prodotta.
A MAGGIORANZA, infine, con il voto contrario dei
consiglieri cinque stelle Federico e Manzo, è passata la proposta di legge per
la quale, in avvio, ha richiesto la iscrizione e la immediata discussione il
consigliere Ciocca (Modifiche alle leggi regionali riguardanti norme in materia
di alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e norme di
riordino in materia di edilizia residenziale pubblica).
Il provvedimento è stato illustrato dal consigliere
Cotugno che ha affermato: “la legge regionale 25 luglio 2013 ha modificato la
precedente legge del 2005 ^norme in materia di alienazione degli alloggi di
edilizia residenziale pubblica^, relativamente
ai criteri
di determinazione del prezzo di vendita degli alloggi di edilizia residenziale
pubblica, introducendo parametri più favorevoli agli acquirenti. E’ stato
comunque rilevato che, nei procedimenti di dismissione in corso, il calcolo del
prezzo delle pertinenze degli alloggi (autorimesse, posti auto, cantine etc.)
viene effettuato applicando l’art.11
della legge regionale del 2005 che prevede che la alienazione delle unità
immobiliari ad uso non abitativo avvenga al prezzo di mercato sulla base di
stima e parere dell’Agenzia del Territorio, e non il criterio più favorevole di
cui al comma 1 dell’articolo 8 della stessa legge. L’applicazione del criterio
del prezzo di mercato per la vendita
delle pertinenze a fronte del criterio più favorevole previsto per gli alloggi
determina una irragionevolezza e, a causa della maggiore complessità della
procedura prevista dall’articolo 11, dà vita ad un allungamento dei
procedimenti e così vanifica l’intento di velocizzare e favorire l’acquisizione
degli alloggi di edilizia residenziale da parte della utenza. Appare quindi
opportuno – ha concluso Cotugno – intervenire ulteriormente sulla legge 14/2005
chiarendo che i criteri di determinazione del prezzo di vendita delle unità ad
uso non abitativo, qualora legate da vincolo di pertinenza con la abitazione,
sono pari a quelli già introdotti dalla legge regionale 12/2013 per la vendita
degli alloggi. Si propone pertanto di riformulare l’articolo 8 in maniera da ricomprendere
le pertinenze nel regime di vendita dell’alloggio e lasciare all’articolo 11 un
ambito applicativo limitato ai casi di unità immobiliari non abitative prive di
rapporto di pertinenza con gli alloggi”.
Foto di Gino CALABRESE
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