Ieri, a L’Aquila, nell’aula magna del dipartimento di scienze umane dell’università, si è tenuta la cerimonia di conferimento del premio «AVUS 6 aprile 2009», assegnato a due tesi di laurea riguardanti la pericolosità dei terremoti. Presenti alla premiazione anche il sindaco di Isernia, Luigi Brasillo, e il vicesindaco Maria Teresa D’Achille, invitati alla cerimonia in quanto il premio ha inteso ricordare gli studenti universitari deceduti a causa del sisma aquilano di cinque anni fa, durante il quale morirono anche due isernini.
È stato un evento toccante, che ha commosso tutti allorquando i nomi dei 51 studenti deceduti sono stati solennemente letti alla presenza dei genitori e dei sindaci dei Comuni in cui risiedevano.
«Essere oggi qui – ha dichiarato Brasiello – è il segno della vicinanza umana che l’intera amministrazione comunale di Isernia e l’intera città vogliono far giungere alle famiglie di Vittorio Tagliente e di Michele Iavagnilio. Il terremoto de L’Aquila ha causato la morte di tanti giovani, di coloro che sono le nuove generazioni e che dovrebbero rappresentare il nostro futuro. Ho provato un senso di profonda commozione nel ricordare quei drammatici momenti insieme a molti dei genitori che persero i loro figli e che, da cinque anni, sopportano un dolore insanabile».
La cerimonia si è aperta con i saluti di Paola Inverardi, rettrice dell’università degli studi dell’Aquila, di Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, e di Sergio Bianchi, presidente dell’AVUS (associazione vittime universitarie sisma). Hanno poi preso la parola il prefetto de L’Aquila e i rappresentanti delle amministrazioni provinciale e comunale del capoluogo abruzzese. In sala anche Pia Antignani, una delle alunne sopravvissute, nel 2002, al crollo della scuola “Jovine” a San Giuliano di Puglia. Pia restò sotto le macerie per cinque ore prima d’essere tratta in salvo.
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