I Carabinieri del NAS Campobasso hanno
proceduto a dare esecuzione ad un decreto di perquisizione locale, con
contestale notifica dell’informazione di garanzia alle persone indagate, emesso
dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino nei confronti di
tre funzionari amministrativi dell’Azienda Sanitaria Regione Molise in servizio
presso il Distretto Sanitario di Termoli/Larino nonchè del legale
rappresentante di un centro medico polispecialistico.
L’indagine
è stata svolta nell’ambito del più ampio monitoraggio della spesa sanitaria, in
particolare sui rimborsi delle prestazioni sanitarie erogate dai centri
convenzionati, che il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità del Comando
Carabinieri di Campobasso sta portando avanti ad ampio raggio per mettere in
luce quelle situazioni di illegalità che hanno concorso, nel recente passato,
alla produzione del grave deficit finanziario della regione Molise.
In
particolare, in questa occasione, i militari, coordinati dalla Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Larino, hanno posto l’attenzione sulle
prestazioni diagnostiche erogate in regime di convenzione con il Servizio
Sanitario Nazionale da un centro medico; quest’ultimo, secondo dati documentali
di agevole constatazione, avrebbe
richiesto ed ottenuto il rimborso per prestazioni non afferenti la branca
accreditata con l’Azienda Sanitaria.
L’attività
investigativa ha permesso di formulare – a sostegno del decreto di
perquisizione e sequestro – una seria ipotesi investigativa rispetto ai reati
di abuso d’ufficio e falso ideologico in concorso, aggravato e continuato;
infatti tre funzionari dell’Ufficio amministrativo del distretto di
Termoli/Larino, con compiti di verifica,
controllo e liquidazione delle prestazioni sanitarie, hanno deliberato
il pagamento di prestazioni mediche che - secondo la specifica disciplina dei
rapporti centro medico/ente pubblico - non risulterebbero rimborsabili, per
quel centro medico, dal Servizio sanitario Nazionale.
Il danno
causato al Servizio Sanitario Nazionale ammonterebbe ad un totale di circa
180.000,00 euro solamente per l’anno 2013. L’attività investigativa è in corso
e proseguirà, con probabile successivo interessamento anche della Corte dei
Conti, per la quantificazione del danno anche per gli anni precedenti.
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