IN PRIMA LINEA IN PARLAMENTO CON IL CORAGGIO DELLE SCELTE A DIFESA DELLA GENTE
Ha detto “No” al Fiscal Compact del Governo Monti, ha lavorato per la
modifica della Riforma del Lavoro varata dal Professore e si è battuta la
tutela del territorio molisano firmando la petizione popolare contro gli
impianti eolici “selvaggi” di San Giuliano di Puglia e Santacroce interrogando
il Ministro dell’Interno su possibili infiltrazioni malavitose in regione con
tali tipologie di insediamenti. Ottenne
il “si” del Governo Berlusconi all’abbattimento del 60 per cento dei tributi e
contributi per i terremotati molisani.
Si è battuta per far conoscere la medicina di genere che tutela le
diverse reazioni tra uomo e donna alle cure farmacologiche ed è scesa in campo
contro Antonio Di Pietro che ha voluto il Commissario Basso per la sanità
in Molise, accusandolo di aver sostenuto la politica di indebolimento della
rete ospedaliera. Oggi lei contesta la politica del solo “far quadrare i conti”
preferendo azioni volte alla crescita del Paese.
Lei è Sabrina De Camillis, 43 anni compiuti, madre di due figli, giovane
parlamentare molisana da sempre appassionata di politica. Ha militato nel
partito di Forza Italia prima e nel Pdl poi, candidandosi alle regionali in
Molise ed alla Camera dei Deputati. Durante il mandato, ha sempre guardato alla
difesa del cittadino e del territorio votando e, in alcuni casi, contrastando
anche le indicazioni del partito per seguire gli interessi del popolo ed esprimere
i propri valori.
Oggi le sue posizioni sono in linea con il leader del Pdl Silvio
Berlusconi che ha di fatto contestato Monti per gli stessi motivi.
Sul Fiscal Compact, ovvero il
trattato sulla stabilità, coordinamento e la Governance dell'Unione economica e
monetaria che prevede, tra le altre cose, l'obbligo per i Paesi con un debito
pubblico superiore al 60% del Pil di rientrare entro tale soglia nel giro di 20
anni, ad un ritmo pari ad un ventesimo dell'eccedenza in ciascuna annualità, la
De Camillis è stata chiara sin dall’inizio. Per la Deputata l’adesione
a tale accordo di diritto internazionale preparerebbe il terreno a nuove e più
pesanti manovre economiche. “Non mi sento di ratificare un Trattato i cui
risvolti non sono stati chiariti _ dichiarò allora Sabrina De Camillis _.
Da un Governo tecnico ci saremmo aspettati un riscontro numerico a quello che
stiamo votando. Sarebbe stato corretto dire all'intero Paese, quanto costerà
questa ratifica”.
Stessa posizione sulla Riforma del lavoro che necessitava di
sostanziali modifiche così come dichiarato adesso dal Presidente Berlusconi. “Non c’è mercato del lavoro che regga se non
mettiamo in campo una vera strategia di ripresa economica del paese _ ha detto la De Camillis _. Se non si creano le
condizioni di competitività per le nostre imprese, queste non saranno in grado
di assumere con nessun tipo di contratto di lavoro”.
La Deputata che fino ad oggi ha
preferito intervenire nel dibattito politico solo con posizioni chiare e nette,
con idee e progetti, in maniera concreta, evitando le polemiche sterili del
“teatrino politico- elettorale”, è scesa in campo
anche per la difesa del territorio e dell’ambiente dagli insediamenti eolici
selvaggi sia con la sottoscrizione della petizione popolare dei comitati civici
di vari centri del Molise sia con una interrogazione parlamentare al Ministero
affinchè venisse fatta luce sulle possibili infiltrazioni della malavita
organizzata in Molise attraverso imprese specializzate in smaltimento di
rifiuti ed impianti eolici.
“Ho voluto presentare
l’interrogazione per fare chiarezza una volta per tutte _ ha detto ancora la
parlamentare _ per sapere se in regione sono operative o meno aziende sospette.
Sono convinta della necessità di difendere in nostro bel territorio”.
Ma la sua attività parlamentare non si è fermata qui. E’ riuscita ad ottenere l’importante diritto per i molisani con il Governo Berlusconi nel 2010 ottenendo l’abbattimento dei contributi sospesi per la misura del 60 per cento consentendo ai cittadini del cratere di essere trattati alla stregua dei connazionali di Umbria e Marche che avevano ottenuto lo stesso risultato.
Sulla sanità la quarantatrenne è
stata categorica nell’accusare Antonio Di Pietro, leader dell’Idv dall’aver
sostenuto le politiche del Commissario Basso che, con la sua proposta di Piano sanitario, sta praticamente
riducendo ai minimi termini la rete ospedaliera e, questo, è inaccettabile.
Sabrina De Camillis perché ha votato contro il Fiscal Compact?
“Rispettare questo patto che guarda in modo miope ad un'Europa sempre
più vincolata e sempre meno unita, comporterà delle conseguenze economiche
gravi per l’Italia perché si è scelto di ingabbiare la politica fiscale.
Come ha dichiarato pochi giorni fa il Presidente Berlusconi, noi saremo in
campo per modificare queste ratifiche”.
Quali conseguenze determinerà questa Riforma?
“Queste ratifiche ci porteranno, se non modificate, ad avere per il
prossimo ventennio un sistema di recessione e non penso che questo sia il percorso
che vogliamo dare al nostro Paese.
È per questo che ho votato contro quella ratifica perché ritengo che non si possa giustificare l'idea secondo cui il nostro Paese è come un impiccato con la corda al collo: scegliamo di togliere lo sgabello invece di togliere la corda”.
È per questo che ho votato contro quella ratifica perché ritengo che non si possa giustificare l'idea secondo cui il nostro Paese è come un impiccato con la corda al collo: scegliamo di togliere lo sgabello invece di togliere la corda”.
Sulla Riforma Lavoro cosa contesta in particolare?
“La Riforma del lavoro va
profondamente modificata. Il risultato dopo un anno di questo provvedimento è
l’aumento della disoccupazione giovanile del 37 per cento. Questa legge non tutela
né i lavoratori nè gli imprenditori. Questa partita di riordino va affrontata
insieme ad iniziative vere di sviluppo che consentano la ripresa produttiva e
quindi la creazione di nuova occupazione”.
Sulla restituzione ed abbattimento dei contributi post-sisma, Lei è
riuscita ad ottenere un importante riconoscimento di cui oggi beneficiano
migliaia di molisani.
“Si è così. E’ stata una bella soddisfazione la battaglia vinta
sull’abbattimento del 60 per cento dei contributi sospesi post-sisma a beneficio
dei terremotati molisani.
All’epoca incontrai l’allora
Premier Berlusconi per discutere di questo problema e lui accolse in pieno la
mia proposta. Ricordo con piacere e soddisfazione quel risultato”.
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