Messaggio del Presidente della Regione Michele Iorio
per la Giornata della Memoria.
Quella
di oggi è un’occasione importante per ricordare le milioni di vittime del
genocidio nazista e per dimostrare che il nostro Molise, al pari dell’Italia,
della Germania, dell’Europa e del mondo libero del 2013, ha realmente compreso
quanto Primo Levi scriveva su Auschwitz in “Se questo è un
uomo”: “Se dall’interno di un lager un messaggio avesse potuto trapelare
agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate di non subire nelle vostre case
ciò che a noi viene inflitto qui”. Un messaggio che poi effettivamente trapelò
alla rottura dei cancelli del campo di sterminio di Auschwitz
proprio il 27 gennaio 1945. Ciò in contrapposizione all’altro messaggio che i
realizzatori di quei cancelli -che molti a giusta ragione indicavano come una
delle porte dell’Inferno- vollero lanciare con la beffarda scritta postavi
sopra: “Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi).
Quel 27 gennaio l’umanità intera entrò con i
soldati sovietici nel lager e improvvisamente si trovò di fronte ad un incubo
che neanche la più fervida fantasia di un affermato scrittore di horror avrebbe
potuto immaginare: un vero e proprio genocidio programmato, progettato e realizzato
con un efficiente sistema industriale che non aveva conosciuto precedenti nella
storia dell’uomo.
Nelle settimane successive, altri campi
sarebbero stati liberati e da altre “porte dell’inferno” si sarebbe udito il
grido di milioni di internati che denunciava ciò che avevano dovuto subire
ingiustamente da altri uomini come loro. Da quel momento l’umanità e la Storia
non avrebbero potuto fare a meno di interrogarsi sul come e sul perché ciò
fosse accaduto.
In tante parti del mondo oggi si ricordano
quegli eventi; tutti siamo chiamati ad onorare coloro i quali trovarono la fine
della loro esistenza terrena ad opera dei nazisti, non prima di aver subito
violenze, prevaricazioni, oltraggi, umiliazioni e soprusi di ogni genere.
Una memoria che deve essere collettiva e da
cui deve scaturire l’impegno di tutti i Paesi del mondo, ma anche dei loro
singoli cittadini, ad accettare l’invito di Levi, a fare in modo che nessuno
abbia a subire nelle proprie case, ma anche in qualsiasi altro luogo del mondo,
ciò che venne inflitto in quei lager.
Mi auguro dunque che oggi, e nella prossima
settimana, nelle scuole e nei punti di incontro istituzionali e civili, si
possa vivere la memoria della Shoah con partecipazione, con commozione e con umana
condivisione.
NOTA di MICHELE PETRAROIA
GIORNATA
DELLA MEMORIA. IL MOLISE RISPONDE CON MOLTEPLICI INIZIATIVE !
Una bella manifestazione promossa
da docenti e studenti si è svolta ieri sera a Termoli, la scorsa domenica una
sala gremita ha seguito a Mirabello i ricordi di Michele Montagano reduce dei
campi di concentramento, stasera presso la Sala Consiliare di Baranello ci sarà
un incontro pubblico che tratterà il trema dell’antifascismo col dirigente
nazionale ANPI Ivano ARTIOLI, domattina a Torella sarà scoperta una lapide in
ricordo di un partigiano locale Nicolangelo Ciamarra per iniziativa dell’ANPI
di Campobasso e in tanti comuni della nostra regione sono innumerevoli le
iniziative promosse da scuole, associazioni culturali, pro-loco e
organizzazioni sindacali sulla GIORNATA DELLA MEMORIA.
Questo fermento incoraggia
l’azione in difesa dei diritti umani contro gli orrori dello sterminio, e
perché non accadano mai più le atrocità perpetrate contro 6 milioni di ebrei,
malati, zingari, omosessuali, poveri e emarginati. Nessuno uomo ha il diritto
di disporre della vita di un altro uomo solo perché diverso per colore della
pelle, razza, sesso, religione, opinione o cultura.
Non bisogna commettere l’errore
di dare tutto per scontato perché le forze negazioniste sono più vive che mai e
promuovono corsi macabri di apprendimento sul libro mastro di Adolf Hitler come
ha scoperto la magistratura a Napoli la scorsa settimana. Centinaia di giovani
ed adolescenti cresciuti nella società del virtuale vengono attratti da
messaggi di morte, violenza e paura, si associazione e programmano di picchiare
o violentare ragazze ebree o chi non la pensa come loro. Non abbassiamo la
guardia nemmeno nella nostra regione dove un comune reputa normale invitare
Stefano Delle Chiaie, provincia e regione ritengono normale patrocinare eventi
promossi da associazioni di estrema destra che teorizzano l’invasione americana
nel 1943, e troppi indifferenti restano in silenzio nel mentre per le strade molisane
e su internet scorrono svastiche naziste e saluti romani.
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