Il Presidente della Regione Michele Iorio ha
dichiarato:
“La vera rivoluzione è continuare” è il nostro
slogan. Uno slogan che prende le distanze da quella rivoluzione che molti annunciano appunto
"rivoluzionaria" ma che altro non è che il peggio del vecchio, riciclaggio sotto mentite spoglie
e sfacciataggine mascherata da "nuovismo".
Il vero obiettivo dei
"rivoluzionari" caserecci è raggiungere il potere ad ogni costo per mettere le mani sulla nostra terra.
E per
raggiungerlo non esitano ad aggregare tutto e il suo contrario, realizzando un'accozzaglia
dove è impossibile trovare una coerenza e un fine che si possa declinare con i
bisogni veri dei cittadini.
La rivoluzione di quanti, in questi anni, hanno impedito al Molise di
crescere, curando soprattutto i propri interessi personali e bloccando ogni riforma, secondo
me, rappresenta il vero “ossimoro”.
Anzi, stride come le unghie su una lavagna.
Da quella rivoluzione noi prendiamo orgogliosamente
le distanze. Per noi, la rivoluzione è quella della normalità, continuando con un’azione di
riforma che risponde ai bisogni concreti dei cittadini. I proclami preferiamo
lasciarli agli altri, convinti che i cittadini sapranno scegliere tra chi promette il nulla e chi
ogni giorno lavora per il bene della nostra regione.
Questa per noi è la vera “rivoluzione”.
Per
evitare di restare sul piano degli “acchiappanuvole” ricordo solo alcune delle cose
fatte e quelle che fanno parte del nostro programma.
Azioni coerenti e concrete come aver
salvato 3 mila posti di lavoro sostenendo, nel peggior momento della crisi, le
aziende del nostro territorio o aver programmato investimenti per oltre 3 miliardi di
euro, destinati all’ammodernamento delle infrastrutture regionali, che produrranno circa 4500
nuovi posti di lavoro nei prossimi due anni.
Nel nostro programma la tutela
dell’occupazione, il sostegno alle imprese, la riduzione della pressione fiscale sono obiettivi
centrali e imprescindibili.
Siamo pronti a negoziare anche il patto di stabilità con il prossimo
governo se ce ne fosse bisogno, perché i cittadini vengono prima della contabilità,
anche se fatta dai migliori ragionieri del mondo. Per noi è questa la vera rivoluzione:
continuare a stare dalla parte dei cittadini.
Perché certe volte è più rivoluzionaria la vita reale
di molte parole destinate a tornare, dopo le elezioni, chiuse a
chiave nei cassetti”.
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