lunedì 7 gennaio 2013

CAMPOBASSO CIMINO E SANTIMONE - Consiglio Nazionale dei Giornalisti manifestano davanti al Palazzo del Governo.

Campobasso 7 gennaio 2013

Cimino e Santimone si incontrano  col prefetto Di Menna. 
Intanto si incatenano. 

Riportiamo la nota dei colleghi.

Qualche mese fa lanciammo l’idea di una protesta simbolica al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica circa i problemi che vive la nostra categoria, considerata erroneamente una casta. Seppur se molti giornalisti si erano detti entusiasti, abbiamo deciso di rinviare in attesa di alcune risposte, per non tediare nessuno nel periodo natalizio e per evitare di fissare una manifestazione con una bufera di neve in atto.
Ad anno nuovo la situazione del giornalismo molisano è notevolmente peggiorata ma per fortuna il Consiglio nazionale dell’Ordine è riuscito sia a rendere obbligatoria una carta a tutela dei colleghi che fissa un parametro minimo di corresponsione, sia a far approvare dal Parlamento un legge sull’equo compenso pubblicata da qualche giorno in Gazzetta Ufficiale. Come Ordine nazionale credo che si possa guardare al nostro triennio in assoluta buona fede: più di tanto non si poteva fare.
Ma che dire del Molise? Che dire della nostra realtà? Che dire della attuazione delle succitate disposizioni?
Per questo motivo abbiamo deciso di chiedere un incontro urgente al neo prefetto di Campobasso con: Ordine dei Giornalisti, sindacato, distributore giornali, editori e direttori di testate, e di protestate pacificamente tentando di sensibilizzare la gente per quelli che sono i nostri problemi. Purtroppo a breve ci sarà l’ennesima campagna elettorale politica e regionale, saremo di nuovo oggetto di un durissimo lavoro, come al solito sottopagato e per di più condito da chissà quali promesse.
Noi abbiamo tentato di tracciare questa analisi: qualora ci siano errori siamo pronti a correggerci, ma vediamo se siamo d’accordo.
Alcuni quotidiani non hanno contrattualizzati, altri hanno arretrati di almeno 4 mensilità, altri ancora mantengono pubblicisti a disegnare, titolare… insomma il classico lavoro del caposervizio o per lo meno del redattore, malpagato e sottopagato. Orari assurdi e 4, 5 euro lordi a pezzo (foto compresa) Quando parliamo di arretrati, ci riferiamo a collaborazioni se non a lavoro nero.
Passiamo alle radio: alcune non fanno più programmazione giornalistica ma si limitano a trasmettere i tg delle tv di appartenenza della collana editoriale, altre hanno direttori pro forma, altre ancora non risulta abbiano contratti giornalistici degni di essere definiti tale.
Passiamo alle tv: alcune hanno collaborazioni nascoste da assunzioni vere e proprie, altre hanno chiuso le redazioni ad Isernia e Termoli, altre ancora hanno visto un piano aziendale ridurre gli stipendi, pena: la chiusura; altre ancora vedono 5,6,7 mensilità di arretrato. Ciliegina sulla torta, la cara tv di Stato. Dalla tv dal canone obbligatorio non è dato sapere come mai nessun giornalista professionista del Molise trovi un briciolo di sostituzione, come non è dato comprendere come mai nel Molise trovi ospitalità da anni sempre maestranza di fuori regione, senza una contropartita. Proprio di recente ben 5 volti nuovi “girano tra noi” mentre il bacino dei precari del Molise non trova nessun assorbimento.
Andiamo avanti.
Un quotidiano dopo qualche mese è fallito, un altro ha mandato tutti a casa in attesa che si sblocchi un appalto, una tv importante ha chiuso, i controlli dell’Inpgi si sono dimostrati un pianto, le vendite calano come la pubblicità, gli uffici stampa negli enti sono al palo e….notizia ultima, il distributore ha intenzione di continuare a tagliare i punti vendita. Tra poco non avremo nemmeno più i giornali nei paesi perché non c’è profitto. Di conseguenza si leggerà ancora di meno ed i collaboratori dai piccoli centri non avranno più motivo di esserci.
Passiamo ai telematici: tranne rare eccezioni, non ci risultano contratti giornalistici degni di essere definiti tale e nel Molise siamo arrivati a 600 iscritti all’Ordine.
Signori miei…vogliamo andare avanti così?
Vogliamo continuare a scrivere dei problemi altrui quando siamo noi i primi che non siamo ascoltati da nessuno?
Vogliamo continuare a leggere di prevenuti, di tv che si attaccano tra loro, di legge sull’editoria, di concorsi che non si faranno mai e di prospettive inesistenti?
Vogliamo continuare a leggere colleghi che fanno le pulci alle delibere altrui dimenticandosi le proprie o i loro scheletri?
Ebbene, cerchiamo di essere compatti e di evitare di farci la guerra tra noi, non serve a nessuno, ci nuoce soltanto.
Cerchiamo di essere uniti con un unico obiettivo: certezza di un mercato, solidarietà tra giornalisti e rispetto delle regole.
Noi consiglieri nazionali abbiamo attirato l'attenzione manifestando  davanti la Prefettura di Campobasso.Subito dopo siamo stati ricevuti da S.E. Il Prefetto Francescopaolo Di Menna.

















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