“Dalla parte dei Miti”, lettera aperta alla Politica.
Questa mattina l’arcivescovo di Campobasso–Bojano S.E. mons. GianCarlo Bregantini, in collaborazione, con la
Consulta Diocesana per le Aggregazioni Laicali e la Pastorale
Sociale per il Lavoro, ha tenuto una Conferenza Stampa, per
presentare il documento “Dalla parte dei Miti”, lettera aperta
alla Politica.
In calce il documento.
Foto di Luigi Calabrese
Arcidiocesi di
Campobasso-Bojano
DALLA PARTE DEI MITI
Lettera aperta ai politici
PREMESSA
Dentro
lo sfondo del complesso scenario dell’attualità che viviamo, in cui si
incontrano speranze e bisogni, in un momento di complessità e di
sfiducia verso le istituzioni, riteniamo
doveroso indicare piste di riflessione come avvio concreto di una possibile e
urgente attuazione del Bene Comune a livello collettivo e culturale, politico e
sociale.
Lo
scopo principe di questa “Lettera aperta” è di farla conoscere a tutti gli
schieramenti partitici, a coloro che si candideranno per le prossime elezioni e
a coloro che saranno eletti e, dunque, chiamati alla responsabilità di gestire
al meglio il nostro futuro di cittadini. E’ nostro compito tuttavia “motivare,
accompagnare, indicare e orientare” il senso ed il canale di un impegno assunto
con coscienza nel sociale e nel politico. E’ un dovere esprimere
questo sia pur modesto contributo per la
crescita del Molise.
E’ maturata, infatti, da parte nostra,
come presenza cattolica in questa terra del Molise, la condizione di vigilare e
partecipare attivamente al compito educativo e formativo per quanto concerne la
vita pubblica e le decisioni politiche.
Prendendo coscienza dei cambiamenti sociali, delle nuove povertà e
delle difficoltà soprattutto economiche, che hanno colpito le famiglie e le
nuove generazioni, crediamo che si possa ripartire con speranza e coraggio e
batterci tutti insieme per il bene di questa terra individuando strumenti di
traduzione pratica con iniziative di dialogo:
per l'affermazione dell’unità sulla divisione; per l'affermazione
dei diritti dei più deboli; per la tutela del futuro dei giovani e delle
famiglie; per l'abolizione di ogni forma di corruzione e di passivismo sociale,
di abuso e di disfacimento delle risorse
comuni; per ridare più democrazia, più voce alle esigenze dei cittadini; per
fondare la società molisana sulla centralità della persona e non sul profitto o
del potere; per definire nello spirito di comunione un programma politico-elettorale
ispirato dai valori cristiani, arricchito dai
grandi temi dell'insegnamento sociale della Chiesa e basato
sempre sul primato della legalità.
Alla Politica chiediamo, oltre alla coerenza sia nei contenuti che
nella prassi, che ci sia assicurata innanzitutto la presenza, che ogni politico
agisca con mitezza, non escludendo ma includendo sempre tutti, senza mai
svalutare i diritti e la dignità di alcuno, tenendo unito il popolo molisano,
valorizzando seriamente l’inestimabile ricchezza culturale del nostro
territorio. No alla marginalità. Si, invece ai principi compatibili con la
dignità della persona.
“La Chiesa stima degna di
lode e di considerazione l’opera di coloro che, per servire gli uomini, si
dedicano al bene della cosa pubblica e assumono il peso delle relative
responsabilità.” (Gaudium et spes, n. 75). Questo
cammino che non intendiamo intiepidire né interrompere sarà segnato, infatti,
da tappe condivise e ponderate dalla doverosità di uno spirito
critico-costruttivo, al fine di presentare una visione positiva e fattibile
della politica che urge di essere messa in opera con idee nuove e valide per
rilanciare lo sviluppo di questa Regione.
È tempo di un nuovo incontro tra la fede e la cultura, tra valori
e politica, di educarci ai principi e ai metodi di un discernimento non solo
personale, ma anche comunitario, per aiutarci reciprocamente a operare in
lineare coesione.
SINTESI DEI PUNTI LUCE
1.
Dimensione
antropologico-spirituale
Cuore nuovo e valori antichi
Un cuore nuovo e idee
nuove in continuità di valori antichi per un vino nuovo migliore dell’antico.
E’ necessario riscoprire le radici che interrogano la nostra identità di cittadini della
terra del Molise, perché la crisi coinvolge l’uomo nella sua libertà e rivela
il bisogno di un più vasto orizzonte.
(Quale rinnovamento per
il Molise?)
2.
Dimensione
etica
Territorio, economia, ecologia
Si pone la necessità di
ripensare e rilanciare le politiche di intervento sul territorio. Dalle
relazioni degli uomini nascono i Beni Comuni (acqua, aria, terra) che sono
costruiti e vissuti insieme. Essi sono diversi dai Beni Pubblici (strade, beni
culturali e monumentali, edifici...). Una esperienza di beni comuni si realizza
nell’Azionariato Popolare dell’intraprendere economico. Occorre perciò sostenere
le piccole-medie imprese locali, garantire il
reddito alle imprese agricole, proteggere le economie più
deboli e la qualità dei prodotti, puntando sulla
valorizzazione delle risorse e della tipicità presenti nel territorio, educando
al rispetto ambientale e allo sviluppo solidale delle energie rinnovabili. Per
questo va incoraggiata la piccola distribuzione alimentare. L'economia deve
avere una sua dimensione etica. (Quali
le radici da consolidare?)
3.
Dimensione culturale
Cultura, tra responsabilità e sviluppo
La nostra regione non è
fatta solo da infrastrutture e sistemi funzionali. Essa poggia sulla cultura,
sulla storia, su un’identità unica. Tocca alla Chiesa guidare la costruzione della società umana,
attraverso l’armonia di fede e cultura, la comunità si rivela come un insieme di
relazioni. Per questo è importante suscitare e motivare iniziative e momenti di
incontro e confronto pubblico e aperto a tutti, coniugando memoria e futuro, arte e
tecnologia, tradizione e innovazione, sensibilizzando scuole e università alla
crescita nel rispetto del principio di sussidiarietà unito alla solidarietà,
rinnovando le energie etiche come elemento costitutivo dell’economia e come slancio al principio
di responsabilità. Ovviamente partendo dal bisogno di vita e di salute, di
servizi e di strutture sanitarie efficienti e di qualità. (Come estendere il
raggio del bene comune?)
4.
Dimensione
politica
Vita di partecipazione sociale e politica
In un sistema
democratico il tempo delle elezioni rappresenta uno dei momenti chiave per
proporre con chiarezza e mitezza dei punti che nascono dalla vita delle persone
e dalle loro relazioni. Non intendiamo costruire a tavolino la vita degli
esseri umani, ma possiamo offrire delle “piste”, nate dalla vita, che offrano
la maggiore profondità possibile alla realtà, da realizzare con lungimiranza a
servizio del territorio. L’intento è quello di partecipare la storia del nostro presente,
puntando alla formazione di un comunitario
discernimento
per collocare all’interno di questa progettualità
le singole questioni che riguardano tutti. Vorremmo che la politica ripensasse con
progetti concreti il futuro di questa nostra Regione e chiamasse tutti a
collaborare sinergicamente. (Con quale atteggiamento guardare al
futuro?)
5. Dimensione economica
Giovani, Famiglia e Lavoro
Nessuno deve venire meno al dovere di fare un uso responsabile dell’economia. In una terra come il Molise, un punto vincente può essere l’agricoltura, l’agroindustriale, il ritorno agli antichi mestieri, alla coltivazione delle campagne, creando cooperative, consorzi, filiere e rilanciando concretamente l’occupazione, offrendo gli strumenti necessari alla creatività giovanile. Occorre per questo motivo dare fiducia ai giovani, sostenere l’intraprendere, la nascita di nuove imprese e no profit, incrementare la cooperazione tra le Banche locali e il microcredito. Inoltre, occorre una rinnovata sinergia fra le generazioni per unire l’esperienza alle intuizioni nuove. Occorre sostenere e proteggere le relazioni familiari e tra famiglie che costituiscono il primo e vero “welfare”. Perché è la famiglia il carburante della società. (Come tradurre in concreto programmi e proposte?)
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