Sabato 2 novembre 2013 - Sacrario di Castel Monforte
Foto di GINO CALABRESE |
di Gennaro Giccaglione
È sempre
molto suggestiva la cerimonia commemorativa che si svolge ogni anno nel
Sacrario dei Caduti di Castello Monforte, a Campobasso, perché tale è il luogo,
tale la presenza dei labari, delle bandiere, dei simboli di quel particolare
settore della vita sociale che è quello delle Forze Armate. La celebrazione del
2 novembre, che vuole essere di suffragio ai Caduti delle FF. AA. (ed è, per
questo, prerogativa del Cappellano Militare) e che prelude a quella di più
ampio respiro patriottico che è la Giornata dell’Unità
Nazionale, fissata alla data del 4 novembre, deve indurci a riflettere su tutta
la nostra storia. Se guardiamo bene nell’albero genealogico di ciascuna
famiglia c’è quasi sempre un militare caduto nell’adempimento del dovere: non
importa il grado di parentela, né l’epoca dell’evento, ma certamente questa
constatazione genera un senso di orgoglio. Eppure oggi, come purtroppo quasi
certamente anche il prossimo 4 novembre, non erano tanti i cittadini che hanno
sentito la necessità di testimoniare, con la loro presenza, quel senso di
orgoglio… anzi erano veramente pochi, da contare sulle dita di non più di due
mani. Certamente non vi era nessun giovane: eppure la stragrande maggioranza
dei Caduti in guerra erano proprio giovani.
Guardiamoci
intorno, cerchiamo il motivo di questa carenza e rimuoviamone, tutti insieme,
le cause. Parliamo di quella che è stata la nostra storia, anche di quella
triste che riguarda le guerre, facciamolo però con il dovuto distacco dalle
fazioni ed il pieno rispetto per la verità storica ma anche con la giusta pietà
verso tutti i Caduti.
Un tempo,
una volta spento anche l’eco del rumore delle armi e del lamento dei
morenti, sui muti campi di battaglia
incombeva solo il galoppo delle
Walchirie che cavalcavano sull’aria e sull’acqua, e queste avvenenti divinità
sceglievano tra i Caduti i più coraggiosi per condurli nel Walhalla, il
paradiso degli eroi. Esse non badavano alle uniformi ed alle fazioni: gli eroi
erano tali per il loro valore, indipendentemente dalla bandiera sotto cui
militavano.
Onoriamoli
anche noi tutti, anche quelli dell’altra parte, ed inchiniamoci alla loro
memoria.
Nessun commento:
Posta un commento