Il Comune di Campobasso e l’Associazione
della Stampa del Molise hanno organizzato per oggi, venerdì 22 Novembre, ore
18,00 nella sala consiliare comunale, una cerimonia pubblica per ricordare il
ventennale della morte del direttore Gaetano Scardocchia. Alla manifestazione
parteciperanno il Sindaco Luigi Di Bartolomeo, il Presidente della Regione
Molise Paolo di Laura Frattura e il Presidente dell'ASM Giuseppe di Pietro. I
giornalisti Giuseppe Tabasso e Alessandra Comazzi racconteranno la loro
esperienza quali colleghi di lavoro di Gaetano Scardocchia.
Cenni
biografici
Gaetano
Scardocchia è nato a Campobasso nel 1937 e morto a New York, a seguito di
infarto, nel 1993. Giornalista e
scrittore, ha diretto il quotidiano La Stampa di Torino dal 1986 al 1990. La
carriera giornalistica Scardocchia la
inizia all’Agenzia Italia, da praticante. Poi diventa corrispondente del Giorno
dall’Austria e dalla Germania dell’Ovest. Nel corso della sua carriera ha
lavorato anche per il Corriere della Sera e La Repubblica, come corrispondente
da New York. Agli annali del giornalismo resta, tra le altre, l’inchiesta sullo
scandalo Lockeed, del 1976, realizzata assieme ai colleghi Giampaolo Pansa e
Pierluigi Franz, sul Corriere della Sera, che portò alle dimissioni dell'allora
Presidente della Repubblica, Giovanni Leone.
Così il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, per le celebrazioni del ventennale della scomparsa di Gaetano Scardocchia, organizzate dall’Assostampa Molise con il Comune di Campobasso.
“La figura altissima di Gaetano Scardocchia, cui tutti insieme rendiamo omaggio, ci suggerisce, tra i tanti sentimenti ammirati, anche la nostalgia. La nostalgia del rigore, dell’indagine, della serietà di un modo diverso, a voler essere coraggiosi e onesti il solo possibile, di essere giornalista, mestiere delicato e potente.Celebrarne la memoria, nel ventennale della sua scomparsa, è un gesto di affetto e riconoscimento che il Molise e tutti noi sentiamo di dovere a un grande, forse troppo poco onorato, come sempre accade al genius loci, della nostra terra.
Firma delle più autorevoli testate italiane, corrispondente da New York, direttore della prestigiosissima Stampa di Torino, innovatore in quel giornale, con una carriera straordinaria, non facilitata da nulla se non dall’intuito, dalle capacità e dalla bravura, - strada che noi auguriamo con il cuore a tanti nostri giovani talenti della cronaca regionale -, Gaetano Scardocchia è tra i protagonisti riconosciuti della storia del giornalismo nazionale.Gaetano Scardocchia è l’uomo, la voce, la forma del giornalismo che incide sul potere, quando opera nel segno di un’indagine critica rivolta alla scoperta della verità.
Quando guarda alla notizia come fatto da comprendere oltre la facciata riferibile.
Al di là degli errori che pur possono essere commessi in corso d’opera.Fu Gaetano Scardocchia, il nostro Scardocchia, assieme a Pansa, a pubblicare articoli scottanti che portarono alle dimissioni dell’allora presidente della Repubblica con lo scandalo Loocked. Un molisano, Scardocchia, con l’arte dell’inchiesta.
Quella seria, severa, supportata da studi, carte, analisi, ricostruzioni e valutazioni. Scardocchia è l’emblema della contrapposizione sana stampa–potere.
Quella che ci evidenzia la differenza tra l’indagine giornalistica e il dossieraggio-killeraggio.
Che segna la differenza tra superficialità, persecuzione e sberleffo.
Quella che non ha nulla a che fare con l’incensamento, tramutabile all’occorrenza in ingiuria, a meri scopi ricattatori. Scardocchia è la contrapposizione informazione-politica, o meglio, informazione-apparati, che ci rammenta e insegna il distacco necessario che deve esserci sempre tra i poteri dello Stato, poteri nei quali nella sua piena e ferma autonomia rientra la stampa.
Questo è per noi, oggi e domani, Gaetano Scardocchia”.
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