martedì 11 novembre 2014

UNDICESIMO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI NASSIRIYA

Campobasso, 11 novembre 2014



PATRICIELLO COMMEMORA LE VITTIME

“Nella ricorrenza della Giornata del Ricordo dedicata ai caduti, militari e civili, nelle missioni internazionali per la pace e dell’undicesimo anniversario della strage di Nassiriya, desidero rivolgere il mio pensiero a tutti coloro che hanno perso la vita nell’adempimento del dovere, al servizio del Paese e della comunità internazionale per la sicurezza e la stabilizzazione delle aree di crisi. L’Italia non può dimenticare l’impegno di tutti coloro, militari e civili, che in tante zone difficili e tormentate del pianeta s’impegnano quotidianamente per la costruzione di una società migliore, in difesa dei diritti umani e della dignità della persona. Credo sia doveroso infatti, in un momento in cui si assiste al riaccendersi della violenza e degli scontri armati in molte zone del mondo, tributare il giusto riconoscimento ai ragazzi e alle ragazze delle forze armate che, giorno dopo giorno, lontano dalla loro terra e dagli affetti dei più cari, con dedizione e spirito di sacrificio sono in prima linea per fermare le violenze e promuovere la convivenza pacifica tra i popoli.  Oggi, undici anni dopo il vile attacco terroristico di Nassiriya, ritengo necessario ricordare i due civili, i 12 carabinieri e i 5 militari dell’Esercito che in quel terribile giorno caddero mentre svolgevano il proprio lavoro al servizio della pace: il loro impegno in una terra dilaniata dai conflitti rappresenta ancora oggi per tutti noi e per tutti coloro che credono nel valore della pace e della fratellanza tra i popoli il simbolo e la testimonianza delle più alte virtù morali. Ai familiari dei caduti e a quelli di quei tanti ragazzi che sono attualmente in armi lontano da casa e che quindi vivono queste ore con grande angoscia, giunga il mio pensiero più affettuoso; a tutte le forze armate la mia gratitudine per la professionalità e l’impegno che quotidianamente mettono al servizio di un mondo senza violenza”.

Nessun commento:

Posta un commento