venerdì 28 novembre 2014

NATALE: “RIMANERE UNITI CONTRO LA CRISI È L’UNICO MODO PER USCIRNE”

Campobasso, 28 novembre 2014
X Commissione presieduta da Guglielmo Epifani
Il Presidente di Confindustria Molise Mauro Natale:
“Il Molise ha offerto una bella dimostrazione di sistema unito” 
A Montecitorio, i segretari regionali di CGIL, CISL e UIL, il Governatore Paolo Frattura, l’assessore Michele Petraroia e l’On Danilo Leva.

Mauro Natale
(foto G.Calabrese)
“Era l’unico modo - ha proseguito Natale - per rafforzare l’esigenza di ottenere il riconoscimento dell’area di crisi anche nella nostra regione, viste le difficoltà che questo strumento ha di essere applicato ad una situazione di crisi come quella nostra. L’articolo 27 della legge 134 del 2012 mi sembra chiaro e il Molise, carte alla mano e con i numeri della sua crisi industriale, a mio modo di vedere rischia di non essere considerato tra quei casi a cui può essere riconosciuta l’area di crisi. Oggi occorre, da parte di tutti, rafforzare l’azione politica per evitare che la logica ragionieristica dei funzionari del Governo non consideri adeguati i numeri della nostra crisi. 
La centralità del problema molisano - sottolinea Natale - sta proprio nella legge citata e cioè nel fatto che qui da noi non c’è una “crisi industriale complessa”, così come la individua la norma. In realtà - come sto ripetendo da tempo - la crisi che abbiamo in Molise è stata determinata dal processo di spending review messo in atto dal governatore Frattura, in linea con l’azione politica del governo Renzi. Un’azione politica supportata dai numeri (ci ricordiamo il dossier Cottarelli?), che ha coinvolto una moltitudine di imprese partecipate con i conti drammaticamente in rosso.
Questo è un fatto, un dato reale, e non una cattiveria!
Mettere mano alla revisione della spesa pubblica ha significato anche questo.
Ciò ha comportato l’inoccupazione di un gran numero di lavoratori e, di conseguenza, un’emergenza sociale mai riscontrata prima in Molise.
Se, per ipotesi, si facesse marcia indietro e si tornasse ad un modello assistenzialistico vecchia maniera, tutta la crisi occupazionale di cui tanto si parla verrebbe meno.
Resterebbe in crisi - in barba alle regole del libero mercato e della concorrenza -  il tessuto produttivo molisano “sano”, quello che vive di suo, un tessuto produttivo fatto di una miriade di piccole e piccolissime aziende di ogni settore che sconta la crisi economica in atto dal  2008, aggravata in Molise da un livello di tassazione che negli anni è cresciuto in modo assurdo!
E’ questo fattore ciò che veramente penalizza le nostre imprese e non l’azione di spending review con la quale sono venute meno le risorse alle aziende partecipate. E - ricordiamocelo - la tassazione regionale è la diretta conseguenza non solo del debito sanitario che abbiamo accumulato negli anni, ma anche delle risorse pubbliche impegnate negli anni per finanziare queste partecipazioni. 
Ora, in un momento di grandissima difficoltà quale quello che viviamo, dobbiamo continuare a far fronte comune sull’area di crisi, come abbiamo fatto ieri a Roma ottenendo il plauso del Presidente Epifani, ma sappiamo bene che il Governo Renzi non sta facendo sconti a nessuno e che dunque potrebbe difficilmente concedere deroghe alla legge sull’area di crisi.
Da qui la nostra proposta alternativa o, che dir si voglia, di salvataggio: chiediamo, tutti insieme, al Governo nazionale INTERVENTI COMPENSATIVI di altro genere, che possano servire ad attenuare l’impatto negativo in termini di posti di lavoro prodotto soprattutto dalla dismissione delle imprese partecipate. Chiediamo, tutti insieme, al Governo intervenire a favore delle regioni definite “in transizione” (come il Molise), per consentire alla Regione di abbattere la tassazione sulle imprese e migliorare il contesto competitivo nel quale queste operano (infrastrutture in primis). Se diminuisce la tassazione locale sulle imprese - come da anni stiamo dicendo - si creano migliori condizioni per operare e per ricostituire un tessuto industriale fatto di imprese che crescono e che assumono. L’alternativa al modello di impresa assistita è questa e su questa intendiamo spingere il partenariato a lavorare, sapendo che indietro non si torna più”.


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