venerdì 23 marzo 2012

Michele Petraroia, Consigliere regionale del Molise, sull'art. 18

Campobasso 23 marzo 2012



23 MARZO 2002. LA PIU’ IMPONENTE MANIFESTAZIONE ITALIANA DELLA STORIA TUTELO’ L’ART.18  E LA DIGNITA’ DEL LAVORO. ANCHE IL MOLISE RISPOSE ALL’APPELLO CON NUMERI IMPRESSIONANTI !

Michele Petraroia
Serve il contrappasso di Dante Alighieri per inquadrare la concomitanza tra il varo delle modifiche dell’art. 18 previsto nella stessa data del 23 marzo che esattamente dieci anni orsono vide confluire 3 milioni di persone a Roma a tutela della dignità di chi lavora in quella che resta la più imponente manifestazione della storia italiana. Sembra quasi una provocazione o una rivincita di classe di quella borghesia nazionale abituata a competere sui mercati globali prima con la svalutazione della lira e poi con i tagli salariali, la precarietà selvaggia e la cancellazione progressiva dei diritti universali di cittadinanza quali la previdenza, la sanità, la scuola, i trasporti e l’assistenza sociale.
Il lavoro non è riconosciuto nella sua dignità, è vilipeso, mercificato, umiliato, sfruttato e gettato in una logica mercantile che lo considera una variabile indipendente dell’accumulazione capitalistica, del profitto a tutti i costi e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
Lo scontro aperto non si limita all’art. 18 ma alla salvaguardia o meno del MODELLO SOCIALE EUROPEO, e alla partecipazione consapevole dei lavoratori alla crescita economica e alla redistribuzione delle ricchezza di un paese. Per questo è un errore rincorrere le ricette del peggiore liberismo che spostano produzione, lavoro e capitali, in giro per il mondo, incuranti della vita delle persone, dei loro diritti, delle aspirazioni ad una vita migliore dei popoli e dei bisogni essenziali alla cura, allo studio, al pane, alla pensione, all’acqua e alla sicurezza.
C’è un’opposta visione di società che anima i progressisti, i socialisti ed i democratici, ed è per questo che il confronto sull’art. 18 e sulla riforma del mercato del lavoro italiano non può essere imposta con un Decreto Legge su cui porre la fiducia e precludere ogni possibilità emendativa in Parlamento.
Il Governo non sottovaluti lo scontro culturale che si è aperto e ricordi che in quel 23 marzo 2002 si mobilitarono milioni di persone e anche da un territorio freddo come il Molise partirono per ROMA, 50 Pullmann e un treno speciale, frutto di mesi di assemblee aziendali e iniziative locali con un risultato inimmaginabile in una regione che tre mesi prima si era consegnata al PDL di Iorio e Berlusconi con percentuali bulgare.
Campobasso, 23 marzo 2012 

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