martedì 20 marzo 2012

Campobasso Sanità . Costruire Democrazia in conferenza stampa.

Campobasso 20 marzo 2012


Sanità, Costruire Democrazia.
“RESTITUIRE DIGNITÀ  E CENTRALITA’ ALLA SANITÀ PUBBLICA.” 

Con riferimento alla situazione della sanità molisana, a partire dall’avvio della discussione in Consiglio regionale sulla bozza di piano sanitario, il movimento civico Costruire Democrazia, nelle persone del Consigliere regionale Massimo Romano, del Consigliere provinciale Michele Durante e del gruppo consiliare al Comune di Campobasso composto, oltre che Durante, da Michele Coralbo e Teresa Cuomo, esprime la propria posizione politica.
Bisogna restituire dignità alla sanità pubblica della nostra Regione. Una dignità che è stata troppo spesso piegata ad interessi di parte, anche di privati, ovvero utilizzata per fini clientelari e per scopi politico elettorali e familistici. La situazione drammatica in cui versa la sanità in Molise è figlia di queste commistioni, rispetto alle quali bisogna rimettere al centro il paziente e il diritto alla salute di tutti i cittadini.
Già ad ottobre abbiamo richiesto formalmente la rimozione di Michele Iorio dalla carica di commissario ad acta per la sanità, invitando lo Stato ed i preposti organi di controllo, a partire dalla Corte dei Conti, ad accertare i presupposti di legge per la sua sostituzione.
Ne riproponiamo l’urgenza, sottolineando che il nuovo piano sanitario deve essere e non può che essere approvato dal Consiglio regionale, previo parere della Consulta dei Sindaci e previa audizione/consultazione del partenariato e delle comunità locali.
In ogni caso, la situazione di completa confusione che si registra sul piano delle competenze, e l’assenza di adeguate forme di controllo e monitoraggio nell’attuazione delle misure già adottate a mezzo di decreti commissariali ovvero mediante provvedimenti della direzione generale dell’azienda sanitaria aggravano una situazione che definire drammatica è un eufemismo: la qualità delle prestazioni è sempre più a rischio e gli utenti sono costretti a subire gravissimi pregiudizi, come dimostrano, tra le altre, le denunzie pervenute dai pazienti e dagli stessi medici sotto organico del pronto soccorso ovvero per quello che riguarda lo smembramento delle attività cardiologiche e di emodinamica.”
Con riferimento all’ipotesi di integrazione dell’Ospedale Cardarelli con la Fondazione di cura Giovanni Paolo II, i rappresentanti di Costruire Democrazia affermano quanto segue:
Pretendiamo che su questo tema si dica la verità. Lo smantellamento del Cardarelli, un tempo Ospedale regionale, è purtroppo in atto da tempo, come denunziamo da almeno due anni, a partire dalla riduzione dei posti letto. L’integrazione del pubblico e del privato dovrebbe essere un fatto ordinario, ma di certo questa non può avvenire attraverso la penalizzazione del sistema pubblico che deve, al contrario, restare centrale.
Ma è preoccupante che oggi si rilanci il tema adducendo come motivazione non meglio specificati motivi di “sicurezza”. Perché delle due l’una: se ci sono problemi di sicurezza dell’edificio, pretendiamo di conoscere i nomi di chi si è assunto la responsabilità di tacere per anni i rischi di incolumità per utenti, lavoratori e pazienti. Se, al contrario, il tema della sicurezza è sventolato solo come paravento per mistificare e nascondere scelte diverse che mirano alla destrutturazione del pubblico, allora lo dicano chiaramente e ciascuno si assuma le sue responsabilità.”

“A distanza di sette mesi – conclude Massimo Romano – attendo ancora di sapere se è vero che il segretario particolare del Presidente della Regione sia stato nominato nel Cda della Fondazione Giovanni Paolo II e se si, vorrei capire a che titolo e con quale provvedimento”

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