giovedì 22 marzo 2012

Consiglio Regionale. Proposta ordine del giorno vertenza dipendenti Poste.

Campobasso 22 marzo 2012


Trasmissione della Proposta di Ordine del Giorno sulla vertenza dipendenti Poste Italiane S.p.A. del Molise.


Michele Petraroia

Premesso che il Molise con i suoi 136 comuni di 
cui 123 situati in zone collinari e montuose è una tra le regioni d’Italia meno densamente popolate con una media di 73 abitanti per km² (solo 7 comuni con popolazione superiore a 200 abitanti per kilometro quadrato Campobasso, Termoli, Venafro, Isernia, Ferrazzano, Portocannone) e con una popolazione costituita per 1/5 da cittadini di età superiore ai 65 anni; 
Accertato che per contrastare il fenomeno dello "spopolamento" e favorire un riequilibrio insediativo nei diversi comuni della regione è necessario creare le condizioni affinché vengano garantiti i servizi essenziali alle persone e che tra questi la presenza di un servizio postale efficiente è indispensabile per evitare l’isolamento di dette zone; 
Considerato che a seguito del passaggio nel 1998 di Poste Italiane da Ente Pubblico Economico a Società per Azioni in Molise c’è stato un forte processo di razionalizzazione che ha portato alla soppressione delle Direzioni Compartimentali con la perdita di circa 165 posti di lavoro e il trasferimento delle funzioni decisionali ad altre realtà territoriali quali Bari per gli uffici postali e per l’amministrazione del personale e prima Pescara e poi Roma per il recapito; 
Tenuto conto che detto processo di razionalizzazione partito con la privatizzazione di Poste Italiane ha determinato in Molise una consistente riduzione del personale passato da  1.635 a circa 950 unità applicate di cui 350 circa impegnate per le attività di recapito e smistamento posta; 
Verificato, altresì, che nel 2009 Poste Italiane in qualità di fornitore del “servizio universale” ha ricevuto dallo Stato 372 milioni di euro come compensazione per il servizio prestato in ogni comune a fronte di un costo sostenuto di circa il doppio ovvero pari a oltre 700 milioni di euro; 
Visto il Contratto di Programma siglato nel 2011 da Poste Italiane e il Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, che prevede la possibilità “di effettuare il recapito della corrispondenza a giorni alterni in tutte le aree geografiche o ambiti territoriali con una densità inferiore a 200 abitanti /kmq e comunque fino ad un massimo di un ottavo della popolazione nazionale” ovvero recapitare la posta a giorni alterni in presenza di particolari situazioni di natura geografica o infrastrutturale oppure in zone dove la popolazione è inferiore a 200 abitanti per kmq; 
Verificato altresì che il Contratto di cui sopra prevede anche la possibilità per Poste Italiane di “ridefinire la propria articolazione base del servizio secondo parametri più economici concordando eventualmente con le autorità locali una presenza più articolata nelle singole aree territoriali, i cui costi non siano a carico della Società stessa” ovvero spostando quota parte dei costi di gestione alle amministrazioni comunali per garantire la piena fruibilità del servizio postale ai loro cittadini; 
Tenuto presente che con l’ultima riorganizzazione del modello del recapito si è passati da sei giorni di consegna a cinque (dal lunedì al venerdì) con una riduzione dei costi che ha determinato nel 2011 un risparmio di oltre 170 milioni di euro a scapito di un servizio che si è dimostrato in molte occasioni inefficiente e che è ancora in atto un processo di razionalizzazione che vedrà ridotti ulteriormente le attività di recapito e di apertura degli uffici postali nei piccoli comuni; 
IMPEGNALA GIUNTA REGIONALE 
1.      A farsi carico dell’apertura di un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali dei lavoratori postali per recepire le diverse rivendicazioni e stabilire di concerto le azioni da intraprendere nei confronti del Ministero dello Sviluppo Economico e del Management di Poste Italiane S.p.A.;
2.      Ad intraprendere ogni iniziativa di sensibilizzazione nei confronti del Governo Nazionale e del Parlamento al fine di salvaguardare l’esigibilità del servizio postale anche per i 10 milioni di cittadini italiani residenti in aree marginali o con popolazione inferiore a 200 abitanti per kmq ivi compresa l’individuazione di forme di copertura dei costi del servizio a carico dello Stato;

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