lunedì 9 febbraio 2015

CON LA CRISI LA FAMIGLIA E’ DIVENTATA IL NUOVO WELFARE ANCHE IN MOLISE

Campobasso, 9 febbraio 2015

Per effetto della crisi economica e delle difficoltà occupazionali quasi 4 italiani su dieci, 37 per cento, hanno chiesto aiuto economico ai genitori che, anche quando non coabitano con i figli, restano un solido punto di riferimento. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti-Ixe’ in riferimento ai dati Eurostat, in base ai quali si evidenzia che in Italia due giovani su tre, 65,8 per cento, vivono in famiglia, nella fascia d'età tra i 18 e 34 anni. Tale fenomeno, evidenzia Coldiretti Molise, è particolarmente diffuso nella nostra regione, dove nello stato di disoccupazione risulta essere il 48,9% dei giovanissimi molisani, cioè quella fetta di popolazione compresa tra i 15 e i 24 anni. Spesso considerata superata, la struttura della famiglia italiana si sta dimostrando, nei fatti, fondamentale - sottolinea la Coldiretti Molise - per non far sprofondare nelle difficoltà della crisi moltissimi cittadini. Le difficoltà economiche e sociali fanno stringere i ranghi all’interno della famiglia che si rafforza, anche come supporto psicologico per affrontare nuove ansie e preoccupazioni, e si consolida il pasto in comune, per condividere e contenere le spese, ma anche per trovare momenti di convivialità di fronte alle crisi relazionali. Nel Molise che, secondo l’ultimo rapporto dell’ISTAT su dati INPS,  registra il secondo posto, dopo la Calabria, per il più alto rapporto tra  pensionati e lavoratori attivi, con 85,3 pensionati ogni 100 occupati, all’interno delle famiglia acquista un ruolo di riferimento particolare la figura dei nonni. Come richiama la Federpensionati Coldiretti Molise, le persone anziane, che hanno affrontato situazioni difficili ed hanno contribuito allo sviluppo economico e sociale dell’Italia, sono chiamate ad offrire un punto di riferimento importante e trasmettere forti valori morali e comportamentali per il superamento delle difficoltà e per lo sforzo di creare adeguate prospettive di vita, contribuendo così alla coesione sociale. La tavola è tornata ad essere un momento rituale significativo per tante famiglie italiane, malgrado la destrutturazione dei pasti, la proiezione verso l’esterno dei familiari, dovuta anche agli impegni di lavoro. Infatti, secondo i dati rilevati dalla Coldiretti, si stima che 10,6 milioni di famiglie italiane, ogni giorno della settimana, fanno almeno un pasto insieme a colazione, a pranzo o a cena; quindi, il 60,8% delle famiglie, escluse ovviamente le unipersonali, riesce ad avere un momento quotidiano di copresenza intorno al desco familiare. In questa tendenza spesso i nipoti vanno a pranzo dai nonni, quando non sono conviventi, o a preparare il pranzo sono le nonne, quando convivono. Ciò, in particolar modo in Molise, non perché i pensionati hanno particolari disponibilità economiche. Infatti, come rileva il Patronato EPACA, l’incidenza della spesa pensionistica del Molise, rispetto al proprio Prodotto Interno Lordo, risulta essere del 19,3%, posizionando la nostra regione all’ottavo posto tra quelle italiane. Il Molise ha, poi, l’importo annuo pensionistico, euro 9.226, ed il reddito medio, euro 13.602, da pensioni più bassi d’Italia. Ma la ragione del delegare spesso alle nonne il compito di preparare i pranzi ai nipoti, osserva Federpensionati di Coldiretti Molise, è nel fatto che esse sanno riproporre le tradizionali ricette molisane, che utilizzano e valorizzano le parti meno nobili e costose dei prodotti alimentari, magari scegliendole a Km zero, proponendo pregiate ricette spendendo poco.

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