venerdì 29 maggio 2015

“INDUSTRIA DECISIVA PER RIPARTIRE”

Campobasso,  29 maggio 2015

Assemblea generale di Confindustria all’Expo di Milano


Mettere l’industria al centro, come motore della crescita, creando un contesto competitivo favorevole allo sviluppo: su questa battaglia si è cimentato il Presidente nazionale Giorgio Squinzi nei tre anni di mandato. E su questo tema si è svolta ieri la sua relazione annuale, alla presenza di una grande platea di imprenditori provenienti da tutta l’Italia. 
L’impegno di Squinzi, che ovviamente è stato l’impegno delle Confindustrie regionali, è stato riconosciuto e apprezzato anche dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. In una lettera inviata ieri agli industriali, Renzi ha evidenziato quanto il recupero della centralità del manifatturiero in Italia sia un paradigma che il Governo condivide pienamente e sul quale sta concentrando riforme e misure che puntano a rafforzare la competitività del sistema industriale italiano. 
Ci sono oggi chiari segnali di ripresa: il nuovo rapporto sui settori industriali realizzato da Intesa San Paolo e Prometeia evidenzia che, dopo anni di frenata, nel 2015 ripartono i ricavi del manifatturiero, con prospettive di crescita che si estendono fino al 2019. Un quadriennio che, per la manifattura italiana, si tradurrà in una progressiva e sostanziosa crescita, con uno scatto ancora superiore - si legge nel rapporto - per i settori di auto, elettronica, chimica, alimentari e farmaceutica. 
Un rinascimento industriale - come l’ha definito più volte Squinzi - come motore di sviluppo e occupazione. In Italia, invece, un qualsiasi progetto nuovo legato all’industria, ma non solo, porta con sé un comitato contrario e un sicuro ricorso al Tar. Occorre, allora, ricreare nel Paese una cultura e l’orgoglio industriale”. 
“E’ questo anche un mio impegno e una mia battaglia”, afferma il Presidente Mauro Natale in una nota inviata stamane alla stampa. “La nostra regione, purtroppo, manifesta chiari segnali di contrarietà all’industria, come ho avuto modo di evidenziare anche di recente in relazione alla vicenda della Momentive. Qui in Molise non si vuole comprendere quanto l’industria sia centrale per la ripresa dell’occupazione, che attualmente è il problema più grave che abbiamo.
Torno sull’argomento perché lo ritengo doveroso da parte mia e particolarmente grave per la nostra regione. Il ricorso del Codacons al Tar contro l’ampliamento di una delle più importanti aziende chimiche che abbiamo a Termoli, così come le manifestazioni semi deserte organizzate dalla Fondazione Milani e dal Movimento 5 Stelle per dire no all’ampliamento della Momentive, la concessione prima del permesso edilizio da parte del comune adriatico e poi  il diniego dello stesso, rappresentano - lo ribadisco - un segnale di irresponsabilità e di incapacità di comprendere che, se non agganciamo ora la ripresa favorendo l’industria, non ci sarà futuro per questa regione, a meno che non si voglia puntare tutto sull’ambiente incontaminato, le sagre di paese e i riti popolari che - con tutto il rispetto - ad oggi hanno creato soltanto emigrazione dei nostri giovani fuori regione”. 

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