venerdì 8 maggio 2015

CONFINDUSTRIA MOLISE: INTERVENTO DEL PRESIDENTE MAURO NATALE ALL’INCONTRO ORGANIZZATO DALLA CGIL

Campobasso, 8 maggio 2015


8 MAGGIO 2015, ORE 10-18.00
9 MAGGIO 2015, ORE 10.00-13.00
HOTEL CORIOLIS BY EDEN
 


Mauro Natale
(foto GinoCalabrese)
“Si parla, giustamente, di diritti dei lavoratori e della salvaguardia dei posti di lavoro, perché il lavoro da’ agli uomini dignità e una speranza di futuro. 
Meno spesso si parla degli imprenditori che lavorano per tenere aperte le loro aziende. 
Uomini anche loro, che affrontano quotidianamente mille problemi (ve lo assicuro!). Uomini e donne che, nonostante la crisi e le difficoltà strutturali che in questa regione si sono sommate alla negativa congiuntura economica mondiale, hanno resistito, perché amano il loro lavoro e ci si dedicano con passione. 
Colleghi imprenditori che conosco da sempre, manager e direttori del personale delle grandi imprese operanti in questa regione, giovani imprenditori che stanno tentando qui la carta del fare impresa. 
Confindustria conosce bene le loro istanze, i loro problemi, i progetti di sviluppo che hanno in mente. Cerchiamo - ed io personalmente mi impegno tantissimo, ve lo assicuro! - di offrire loro una casa comune per la rappresentanza degli interessi che esprimono, ma devo, sempre più spesso, constatare - purtroppo - che qui in Molise l’impresa privata non rappresenta ancora un VALORE per il territorio. 
Per i molisani l’INDUSTRIA - che é il VERO MOTORE dello sviluppo e della crescita dei territori -  sembra costituire un ostacolo allo “sviluppo di qualità” della nostra regione. 
Per i molisani - mi spiace dirlo, ma è quanto avviene nella nostra realtà - le industrie puzzano, inquinano, danno fastidio, pregiudicano il futuro economico di una regione vocata da sempre ad UNA CRESCITA ECONOMICA LENTA E SILENZIOSA, UNA CRESCITA BASATA SULLA NATURA, L’ARIA PULITA, I PARCHI NATURALISTICI, LA NEVE E LE SAGRE DI PAESE. 
Io l’ho detto pubblicamente più volte e l’ho ripetuto di recente in occasione della nostra assemblea dei soci: in tutte le regioni d’Italia, con economie più avanzate della nostra, (si pensi all’Umbria, alle Marche, l’Emilia Romagna  e così via) l’industria - attenta e rispettosa delle leggi e in regola con le autorizzazioni - coesiste con il mare, gli spazi verdi, le comunità locali, la storia dei territori, il turismo, l’agricoltura e tutto quanto caratterizza le aree in cui si è insediata. 
Qui in Molise, invece, riscontriamo spessissimo un atteggiamento bipolare rispetto allo sviluppo e alla creazione di posti di lavori: tutti li reclamano, salvo poi mobilitarsi contro i progetti di ampliamento di aziende importanti per il tessuto produttivo locale (l’esempio emblematico riguarda le aziende chimiche del nucleo industriali di Termoli). 
Se vogliamo avere una chance di agganciare la ripresa, dobbiamo auspicare che oggi, chi ci governa in questa regione, PREMA SULL’ACCELERATORE PER RIDURRE GLI SPRECHI E OPERARE LE RIFORME NECESSARIE, tagli e riforme - si badi bene - che noi come Confindustria da anni chiediamo alla classe dirigente di attuare: dismissione delle partecipate, recupero del deficit sanitario, snellimento della pubblica amministrazione, riduzione del carico fiscale e investimenti. 
E’ un percorso lungo, difficile e impopolare da condividere, ma è ciò che noi industriali abbiamo sempre chiesto, ossia il presupposto per poter tornare ad avere un territorio attrattivo e competitivo, in Italia e in Europa. 
Un Molise forte, che esce dalla crisi e che sa rinnovarsi, è una regione che fa sistema su tutti questi aspetti che vi ho elencato. 
E’ un Molise che da’ valore alla rappresentanza degli interessi che si esprime attraverso voi e noi. 
E’ un territorio che accetta di buon grado l’operazione di SPENDING REVIEW che l’attuale governo regionale, e l’Italia tutta, sta facendo. 
Dismettere le aziende partecipate vuol dire chiudere delle realtà con i conti in rosso, che per anni hanno sconquassato i bilanci delle regioni italiane, favorendo clientelismi e sprechi dal Nord al Sud del Paese e strumentalizzando i lavoratori in esse coinvolte. 
Il problema di questi lavoratori - di cui giustamente la CGIL, insieme agli altri sindacati CISL e UIL si fa carico - è oggi un problema che si somma a quello di altri lavoratori italiani, quelli con ammortizzatori sociali e quelli senza. 
E’ IL PROBLEMA DEI POSTI DI LAVORO CHE SI PERDONO, UN PROBLEMA NAZIONALE che va affrontato senza infingimenti e senza battaglie ideologiche di retroguardia. 
Dico questo rispettando profondamente il lavoro. Ma la dignità del lavoro, a mio modo di vedere, non deriva dal mantenere assetti e realtà improprie e surretizie. 
Per questo, ribadisco, che l’azione di spending review che punta a risanare il bilancio regionale, è la premessa per ripartire tutti quanti insieme: lavoratori e imprese . 
Dev’esserci, però, in modo pressoché contemporaneo, un’azione di rilancio degli investimenti privati, muovendoci come regione che compete in Europa. 
Concludo il mio intervento auspicando, per il bene delle nostre imprese e di tutti i lavoratori e i disoccupati, che IL SISTEMA DELLA RAPPRESENTANZA SINDACALE CHE NOI OGGI ESPRIMIAMO, IMPARI A GUARDARE OLTRE LA POLITICA REGIONALE. 

L’uscita del Molise dalla crisi dipende in modo determinante da quanto l’ITALIA saprà recuperare in termini di RIFORME DEL PAESE”.

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