venerdì 5 giugno 2015

CONFINDUSTRIA MOLISE: “IN APRILE 159 MILA POSTI IN PIU’ IN ITALIA. BENE ANCHE I DATI SUL MOLISE.

Campobasso, 5 giugno 2015

Natale: “Segnali positivi, ma senza industria non c’è ripresa”

Ad aprile 2015 gli occupati in Italia aumentano dello 0,7% rispetto a marzo: 159 mila posti di lavoro in più. Lo rileva l’Istat: il tasso di disoccupazione scende al 12,4%. Secondo l’Ocse nel nostro Paese la ripresa c’è. Bene anche i dati sul Molise, dove si è passati da 94 mila occupati (primo trimestre 2014) a 97 mila (primo trimestre 2015).
Dunque “i segnali positivi sull’andamento dell’economia ci sono - ha commentato il Presidente di Confindustria Molise Mauro Natale - anche se dipendono soprattutto dalle esportazioni (in questa fase beneficiate da fattori esterni come l’euro debole e il Qe deciso dalla Bce). Occorre, ora, far ripartire il mercato interno, senza il quale non potrà esserci una ripresa solida. E’ questo il motivo fondamentale per continuare ad insistere, anche in questa regione, sull’idea che la ripresa passa dall’impresa e dal manifatturiero.
Se le imprese non ripartono, la ripresa non la vedremo - ha aggiunto il Presidente Natale - perché non saranno certo il pubblico o i servizi a far ripartire l’Italia. La nostra preoccupazione deve essere quella di avere imprese solide e forti per garantire a tutti coloro che ci lavorano un posto sicuro e auspicare di averne altri.
Da parte mia continuo a dire che la sicurezza sul lavoro, il rispetto delle leggi in materia ambientale, così come la qualità dei prodotti, gli investimenti in ricerca e sviluppo, la capacità di rispondere al mercato la fanno le aziende solide della manifattura:
Queste aziende - ne abbiamo per fortuna esempi anche in Molise, nell’area di Termoli  e Pozzilli  sono certamente disposte a fare investimenti sul territorio, progetti di ampliamento e, perché no, a prevedere premi di risultato attraverso il legame fra dinamica dei salari e miglioramenti della produttività.
Infine - conclude Natale - occorre far ripartire in questa regione le infrastrutture, perché questo avrebbe un impatto positivo sul settore dell’edilizia, quello che in questi anni ha sofferto di più la crisi”.

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