martedì 10 marzo 2015

NEL SEGNO DELLA CROCE

Campobasso, 10 marzo 2015

E' il tema dell’incontro di riflessione promosso dall’Ufficio diocesano per la Pastorale Missionaria guidata da don Antonio Arienzale.  L’incontro di riflessione tematica e di dibattito  si terrà mercoledì 11 marzo 2015  alle ore 18,00  presso l’auditorium Celestino V in via Mazzini, 80   a Campobasso.
Singolare saranno le testimonianze  di don Gianantonio Allegri e don Giampaolo Marta, missionari,  entrambi rapiti in Camerun nel 2014 e liberati dopo 58 giorni di prigionia. Dopo i saluti introduttivi di don Antonio Arienzale, direttore Ufficio Missionario, ci sarà una riflessione biblica di don Michele Tartaglia, docente di Sacra Scrittura.
Seguiranno le testimonianze dei due missionari ed un dibattito.
Le conclusioni sono affidate a S.E. mons. GianCarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso –Bojano.



Breve nota sacerdoti vicentini rapiti 
Due sacerdoti di Vicenza, Giampaolo Marta e Gianantonio Allegri, e una suora canadese di 80 anni, Gilberte Bussier, sono stati rapiti da uomini armati nella notte fra venerdì 4 e sabato 5 aprile dello scorso anno nel nord del Camerun, nella diocesi di Maroua.  Nella loro pluriennale esperienza missionaria in terra d’Africa don Gianantonio e don Giampaolo sono sempre stati amati dalla gente del posto (cristiani e musulmani, senza distinzione) per la loro generosità e la loro dedizione. 
La Diocesi di Vicenza è attiva a Maroua da oltre 25 anni. Don Giampaolo Marta è in Camerun da oltre sei anni, don Gianantonio Allegri vi è tornato lo scorso ottobre dopo averlo lasciato nel 2002 per rientrare e prendersi cura della madre malata. I due missionari era impegnato nel Nord Cameroun, nella missione di Tchére nella scuola primaria cattolica frequentata da oltre 500 alunni. 

L’1 giugno 2014 , dopo 58 giorni di prigionia sono stati liberati i due sacerdoti vicentini "fidei donum" don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri e la religiosa canadese, suor Gilberte Bussiére, della Congregazione di Notre-Dame di Montreal. La liberazione dei tre religiosi, come ha sottolineato il  direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, "è una notizia che ci riempie di gioia. Il Santo Padre, che fin dall'inizio aveva seguito la drammatica vicenda, ne è stato tempestivamente informato. Ringraziamo il Signore perché questa vicenda è giunta a una conclusione positiva. Allo stesso tempo continuiamo a pregare e ad impegnarci perché ogni forma di violenza, odio e conflitto nelle diverse regioni dell'Africa e nelle altre parti del mondo possa essere superata, e rinnoviamo il ricordo e l'impegno per le molte altre persone innocenti di diversa condizione ed età che, come ben sappiamo, rimangono vittime di inaccettabili sequestri in diversi luoghi di conflitto".

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