mercoledì 28 novembre 2018

PRESENTAZIONE DEL LIBRO:"PERCORSI DI ARTE E FEDE"

Campobasso, 28 novembre 2018

Tricentenario della nascita di Paolo Saverio Di Zinno
Presentazione del sussidio percorsi di Arte e Fede nella Diocesi di Campobasso – Boiano.
IN CALCE 
(65 scatti di Gino stella)

Entrano nel vivo gli eventi celebrativi per il tricentenario della nascita di Paolo Saverio Di Zinno, illustre artista di arte sacra, nato il 3 dicembre 1817, a Campobasso. Tanti sono gli eventi in programma e tra questi la presentazione del sussidio Di Zinno percorsi di Arte e Fede nella Diocesi di Campobasso – Boiano, promosso dal Comitato pro Di Zinno e sostenuto dall’arcidiocesi di Campobasso – Boiano, dal Comune di Campobasso e dalla Regione Molise. 
Questa sera 28 novembre, presso la chiesa di san Bartolomeo apostolo, salita san Bartolomeo, nel Borgo storico di Campobasso, la conferenza – concerto di presentazione del libro. 
Il sussidio farà da premessa all’uscita straordinaria dei “Misteri” del 2 dicembre (13 quadri viventi sulla storia della Salvezza), detti “Ingegni” dei quali il Di Zinno ne è l'autore. Inoltre, farà da supporto come guida diffusiva per le due mostre temporanee finalizzate all’esposizione delle opere scultoree in legno del Di Zinno, previste in due diversi momenti (Dicembre –Gennaio /Maggio - Giugno) negli spazi espositivi del Palazzo Gil della Fondazione Molise Cultura. 
Il programma prevede la partecipazione degli autori che hanno curato la redazione dei testi e del percorso iconografico (padre Giancarlo Li Quadri Cassini e Nella Rescigno), nonché del dott. Vincenzo Lombardi, Direttore degli Archivi di Stato di Campobasso e di Isernia che curerà la presentazione del libro nei caratteri generali storico-artistico- culturali.
I saluti a cura del Sindaco di Campobasso, Antonio Battista e del Segretario della Regione Molise, Quintino Pallante. L’Arcivescovo di Campobasso – Boiano S.E. Mons. GianCarlo Bregantini ha portato un suo messaggio. 
La presentazione sarà intercalata da momenti musicali a cura dei giovani musicisti del Conservatorio Statale di Musica “L. Perosi” di Campobasso (duo chitarristico Antonio De Gregorio e Niccolò Trivieri) con musiche della letteratura musicale classica del repertorio chitarristico.
“Arte e Fede”, un prodotto editoriale, fruibile, iconografico, agile che propone le opere scultoree in legno dell’ illustre maestro “ Il Nostro” del settecento, secondo un intercalare divulgativo e di immediata consultazione per scoprire il Di Zinno inedito e ammirare le statue conservate nelle varie parrocchie della diocesi di Campobasso – Boiano. Un itinerario di fede e di arte per promuovere la cultura dell’arte sacra e far conoscere il territorio dentro un contesto “liturgico e popolare: le sculture ornano, ma soprattutto formano” come afferma il vescovo Bregantini nella presentazione al libro. Copiosa è stata la sua produzione artistica su tutto il territorio del Molise, oltre i confini regionali fino alla Dalmazia. 

IL MESSAGGIO DELL'ARCIVESCOVO BREGANTINI

Conquistati, restiamo, dalle statue di Paolo Saverio Di Zinno. Ci prendono, ci attraggono. Calamita di speranza e di fede. Merita il nostro cuore attento, riconoscente.
            Ecco il motivo del presente libretto. Nato dal desiderio vivissimo di aiutarci ad apprezzare il suo duplice messaggio. Quella fede che ha sostenuto ed orientato il giovane Paolo, di ritorno dalle botteghe d'arte di Napoli. A 24 anni, in città, parte viva dell'amministrazione locale, sia nella realtà ecclesiastica che in quella civile, Paolo genera nel suo cuore bozzetti d'arte. Li pensa e li ripensa. Prega, abbozza, genera capolavori, frutto tutti di una grande spaziatura. Per questo, il libretto, ora nelle vostre mani, è pensato su un duplice messaggio. L'aspetto artistico e storico, commentato dalla sapienza di Nella Rescigno, attentissima ai particolari e capace di forte lettura interiore delle statue. Poi, unito strettamente, ecco l'aspetto religioso e spirituale. Inscindibili, entrambi. Come unire insieme il pane del cielo con il pane della terra. E questa parte è affidata a fra Giancarlo Li Quadri Cassini, frate attento e capace di cogliere fino in fondo il messaggio che offrono a tutti la presenza delle statue, proprio dentro le chiese. È bello sentire che queste statue, pur qui presentate "in vetrina" nelle foto ben curate, in realtà sono tutte dentro un contesto liturgico e popolare. Ornano, ma soprattutto formano. Fanno gioire gli occhi, ma anche creano spazi innovativi di fede. Soprattutto con due mezzi: i colori, sempre ben scelti dall'artista Paolo, sempre pensati, accurati, eloquenti. Perchè il colore è quel dono che subito fa balzare di entusiasmo il cuore, tramite gli occhi di meraviglia. Poi, il panneggio. Qui, Di Zinno è immortale. Coinvolge, avvolge, rivolge. Coinvolge i fedeli perchè siano messaggi di fede vissuta insieme. Mai da soli. Perciò, avvolge, perchè senti che nel contemplare quella statua anche oggi, misteriosamente, l'artista ti è vicino. Crea con te un dialogo. E perciò rivolge un messaggio. Ogni statua, come vedremo, si può riassumere in una sola parola. Ed è quello che cerchiamo di fare, con questo libretto. Farle parlare, oggi, a me e a te. Al credente, perchè lo sguardo sia sempre più rivolto al cielo. Ma anche a chi non ancora crede, ma sente il fascino delle vette del Matese, che qui sono rappresentate dal gioco delle mani. Ogni artista, infatti, parla sempre con le mani delle sue statue. Ieri ed oggi. Sono proprio le mani, allora a dar voce al panneggio e carica agli occhi. Perchè chi contempla queste opere, senta che Dio è la bellezza. Che ha fatto ogni cosa con sapienza ed amore. L'eco dei salmi rigenera, mentre si guarda al singolo santo. Risuona una voce nel mio cuore. Parlano. Evocano il mistero.
            Il libretto è suddiviso in tre parti, distribuite con saggezza: commento diretto a 16 statue, tra le più belle dell'artista, che sono presenti nelle nostre chiese parrocchiali. Poi, una carrellata, rapida ma efficace, di altre 39 opere che allargano il cuore per cogliere quanto sia stato prolifico il Di Zinno, in un contesto vivace, quale quello della città di Campobasso, in pieno Settecento, uno dei momenti storici più fecondi per il Regno di Napoli, sotto la guida illuminata di Carlo III. Infine, un rapido cenno ai "Misteri", che di fatto sono il dono più grande che ci ha lasciato l'artista. Un breve ma efficace commento da Liberato Tiberino arricchisce il tutto. Il libretto, mi piace dirlo, è così un'ottima guida per capire il linguaggio dell'arte. Ogni statua è stata preparata. Singolare poter leggere il bozzetto nella raccolta Eliseo, preziosissima. Che fa intuire le linee progettuali. Le tensioni, le direttrici, gli sguardi, i cuori.
            Ed eccole, allora, le 16 statue. A ciascuna, mi piace dare un aggettivo che le incastoni rapidamente. L'Immacolata si fa leggera. È la prima. Incanta per le sue mani, aperte, in ascolto ed adesione alla voce di Dio. L'Incoronata è il segno della transumanza, con l'atteggiamento orante di chi percorre sentieri di fatica e prega nel camminare. L'Assunta di Campochiaro, che ho avuto la gioia di commentarla tante volte, dal vivo, alla gente, spesso stanca nella vita di paese, frammentato e complesso. Quel cielo, alleggerisce. Corre verso il cielo. Anela, con le mani aperte. Raccoglie tante lacrime. Parla di speranza, dentro il difficile della vita. L'Addolorata è resa strazio per la passione del Figlio. Occhi al cielo e mani invocanti pietà. Lo stupore avvolge Santa Maria della Libera, ad Indiprete. Intercedono per tutti, quelle mani con le piccole croci! San Francesco d’Assisi è realmente icona di Cristo, parola viva eloquente, che chiede di "essere ascoltata" come dice il libro. San Francesco Saverio, a Campodipietra, è il testimone: deciso, chiaro, efficace, risoluto nell'amore alla Verità! C'è tutta l'arte dell'insegnare, lo stile della maestra in quel capolavoro che ci viene da Cantalupo: Sant'Anna, la mamma, che educa la figlia Maria. Occhi al cielo, mani ravvolgenti. Per una fede che va trasmessa ai figli, come ci chiede di fare, sempre più, il cammino del Sinodo in Diocesi. San Rocco è il pellegrino. Lo stile di vita del Cristiano. Provato, anch'egli, per la piaga mostrata ma solidale con chi è ferito nella vita, sostenuto dal cagnolino, natura vicina! Asensionale è l'opera magnifica di San Vincenzo Ferrer, che veneriamo nel Santuario di Cercemaggiore, affidato per cinque secoli ai Padri Domenicani. È un'opera bellissima. Viva, vera! Con lo Spirito Santo in capo che rende svolazzante il saio! Vorrei essere anch'io come Vescovo come la statua di San Donato: l'annunciatore della Parola, con un volto gaio, una mano fatta Parola, che viene portata in grembo. Un Logos fatto sorriso, nei colori vivissimi della statua. In diagonale, verticalmente teso, è San Giuseppe. Colpisce, perché si fa Custode, sicuro e fermo, nella gioia luminosa. San Sabino sa abbracciare, con calore, tutti i fedeli. Un abbraccio ampio, che sa raccogliere, da vero pastore, amabile! San Matteo è elegante, nobile, bello. Un volto pregno di gloria, proprio perchè lui stesso ha ottenuto misericordia. Infine, San Silvestro. È realmente Pontifex, regale, solenne nel suo panneggio che avvolge il libro liturgico. Chiudiamo con San Gaetano: volto contemplativo, sereno, con le mani che sono premura con la gente, vicinanza ad un popolo in cerca di risposte di vera "Riforma" della Chiesa. Quasi a dirci: così vorremmo che fossero tutti i preti!
Grazie allora. Auguri a chi potrà gustare tutte queste opere. Per sentire che cielo e terra, legno e grazia, volto e mani, cuore e sorriso ... tutto questo crea la bellezza del pregare e dell'agire, in quel perenne monito: "Ora et Labora", che pervade i secoli e segna la bellezza e la forza della cristianità. Amen. 




































































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