martedì 5 marzo 2019

QUESTURA di CAMPOBASSO: IDENTIFICATI A TEMPO DI RECORD GLI AUTORI DELLO “SCIPPO” NEL CENTRO STORICO DI CAMPOBASSO

Campobasso, 5 marzo 2019

 Dalle riprese video di una telecamera di sicurezza si riscontrava che gli “scippatori” erano due giovani, entrambi con il cappuccio del giubbino in testa e quindi con il volto solo parzialmente visibile, ma da una minuziosa attività di riscontro venivano individuati i due soggetti.

Nel pomeriggio di domenica 24 febbraio perveniva presso la Sala Operativa della Questura di Campobasso una richiesta d’intervento in quanto una donna, di origini ucraine di 66 anni, era stata appena “scippata”, e nel tentativo di trattenere la propria borsa, cadeva per terra battendo violentemente la testa sull’asfalto. Un equipaggio della locale “Squadra Volante”, giunto immediatamente sul luogo del reato, svolgeva i primi accertamenti. Nel centro storico giungeva anche un’autoambulanza del 118 dove il personale medico trasportava la donna presso il locale Pronto Soccorso dove le veniva diagnosticato un trauma con prognosi di 25 giorni.
Le prime attività d’indagine non fornivano elementi utili riguardo alla ricostruzione dei fatti, in quanto la donna, nel battere la testa sull’asfalto, perdeva momentaneamente i sensi non ricordando nulla, né si riuscivano a rintracciare testimoni dell’accaduto.
Personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ripercorrendo più volte la strada del centro storico, riusciva ad individuare una telecamera di sicurezza visionandone le immagini. Dalle riprese video si riscontrava che gli “scippatori” erano due giovani, entrambi con il cappuccio del giubbino in testa e quindi con il volto solo parzialmente visibile. Da qui gli investigatori iniziavano una minuziosa attività di “riscontro” sui social, visionando centinaia di profili appartenenti a giovani del capoluogo, nel tentativo di identificare gli autori del reato. Tale attività dava esito positivo, infatti gli agenti riuscivano ad individuare due soggetti che in foto diverse, estrapolate dai loro profili “social”, avevano tratti somatici “compatibili” con gli autori del reato, oltre ad indossare giubbini, jeans e scarpe identiche a quelle indossate dai due giovani nel momento della commissione del reato.
Identificati in modo completo i due, rilevando che entrambi erano di minore età, l’U.P.G.S.P. depositava informativa di reato alla locale Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni, di seguito alla quale l’Autorità Giudiziaria emetteva Decreto di perquisizione nei confronti dei due giovani, delegando la polizia ad effettuare l’attività di p.g.
Nel corso della perquisizione gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, unitamente ai colleghi della locale Squadra Mobile, rinvenivano e sequestravano gli stessi abiti indossati dai due minori il giorno dello scippo.
Nel contesto investigativo, giungeva sul numero 113 una segnalazione da parte di un uomo che segnalava una borsa da donna abbandonata in un “crepaccio” della montagna del centro storico. L’operatore inviava una “Volante” sul posto e gli agenti, non senza difficoltà a causa dell’impervio luogo dove l’oggetto si trovava, riuscivano a recuperare una borsa da donna che risultava essere la stessa “scippata” all’anziana ucraina. 
Verosimilmente, gli scippatori erano stati costretti ad abbandonare la refurtiva per le tempestive ed incessanti attività di rintraccio, subito attivate dalla Polizia Stato. Una volta aperta la borsa la Polizia, con grande stupore, riscontrava che all’interno della stessa, occultata tra altri documenti personali, vi era la somma di 900 euro in contanti. Di fatto gli autori del reato si erano disfatti dell’oggetto dello scippo senza rendersi conto che all’interno era “nascosto” il contante. La denunciante veniva invitata negli Uffici della Questura dove gli agenti le riconsegnavano la borsa completa del suo contenuto, con grande meraviglia da parte della donna.
La particolare attività di p.g. evidenziava la professionalità degli uomini della Polizia di Stato che seppur con limitatissimi spunti investigativi riuscivano ad identificare gli autori del reato e a denunciarli in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria competente per il reato di furto con strappo.

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