giovedì 6 agosto 2015

LETTERA APERTA del PRESIDENTE REGIONALE ABRUZZO E MOLISE MCL, MARCO BOLEO

Campobasso, 6 agosto 2015

E’ apparsa oggi sulla stampa locale una notizia a dir poco allarmante: pare che il Ministero della Salute abbia inviato ad un cittadino molisano una nota in cui, sulla base dei dati inviati dalla direzione della programmazione sanitaria della Regione Molise, viene descritta la riorganizzazione dell’offerta ospedaliera.
Pare che la Regione abbia già smentito, sostenendo che si tratta di dati non attuali, non aggiornati e in ogni caso superati, quindi da non prendere in considerazione, anche se risulta evidente che tali dati erano stati proposti dalla Regione Molise e già questo da solo è allarmante.
Noi ci auguriamo caldamente che il futuro della sanità molisana non sia quello descritto in questi documenti, perché, da quanto si apprende, le eccellenze sanitarie del territorio, universalmente riconosciute come tali, verrebbero di fatto chiuse.

La Cattolica di Campobasso, da quanto si legge nell’articolo, passerebbe da 130 posti letto a 63. Appare evidente che una struttura concepita per 320 posti letto, accreditata per 180 e già pesantemente ridotti (ha, Infatti, subito un taglio di 60 posti letto nel 2011 e ciò non è avvenuto per altre strutture) non sopporterebbe un ulteriore taglio di circa il 50 per cento della propria attività.
Significherebbe in un primo momento una riduzione di circa la metà del personale e dei servizi offerti alla popolazione, nell’arco di pochi anni non si riuscirebbero a gestire i pesanti costi fissi che la sanità d’eccellenza comporta e la Fondazione sarebbe costretta a chiudere.
Quindi ridurre in questo modo l’attività di questa struttura significa volerla chiudere. Se queste sono le intenzioni della Regione lo si dica chiaramente!
La popolazione molisana (e non solo) non accetterà mai una scelta simile e si ribellerà con tutte le proprie forze come già avvenuto in passato. Ricordiamo che il 14 settembre del 2010 circa 10 mila cittadini, con in prima fila Monsignor Bregantini, marciarono silenziosamente a favore della Cattolica, fu la più grande e partecipata manifestazione organizzata in Molise, non si è mai verificato, prima d’allora, un evento simile.
Se oggi la Cattolica dovesse essere a rischio chiusura la cittadinanza si mobiliterà di nuovo e con ancora più forza per difendere la qualità della sanità molisana.
Noi come Movimento Cristiano Lavoratori (MCL), difendiamo questa struttura non perché è espressione della sanità Cattolica (che comunque è un valore aggiunto), ma perché offre, senza alcun fine di lucro, prestazioni di altissimo livello senza incidere in maniera rilevante sui conti della Regione. Ricordiamo che circa il 45 per cento dei pazienti sono extra regionali e quindi a carico delle regioni di provenienza e che la maggior parte dei servizi offerti non vengono erogati da altri ospedali molisani, quindi se non ci fosse la Fondazione bisognerebbe pagare ad altre regioni dette prestazioni.
Le scelte gestionali di questa struttura non sono ispirate a logiche aziendalistiche, ma al perseguimento dell’interesse pubblico, rinunciando volontariamente ad ogni margine di lucro, se così non fosse, visti i tagli del passato, ci sarebbero già stati numerosi licenziamenti che la Fondazione con grandi sforzi ha finora evitato.

Ci auguriamo caldamente che la Regione stia lavorando ad una riorganizzazione complessiva che garantisca il diritto alla salute dei molisani, premiando e valorizzando le eccellenze presenti sul territorio, indipendentemente dalla loro natura giuridica. La politica sanitaria deve avere come obiettivo principale quello di garantire la qualità del servizio!

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