martedì 2 febbraio 2016

QUESTURA DI CAMPOBASSO: TRUFFE AGLI ANZIANI

Campobasso, 2 febbraio 2016

Nell’ambito dei servizi effettuati dalla Polizia di Stato di Campobasso per reprimere il fenomeno delle truffe in danno di anziani, la Questura di Campobasso ha avuto modo, nei mesi trascorsi, di identificare uno dei responsabili, tale ACCETTA Luca di anni 42, proveniente da Napoli. 
Il soggetto in questione, oltre ad essere stato deferito all’Autorità Giudiziaria, è stato raggiunto dal provvedimento del divieto di ritorno nel comune di Campobasso per la durata di tre anni emesso dal Questore.
Nei fatti, ACCETTA Luca, violando il divieto di ritorno, ha continuato a venire a Campobasso per commettere reati in danno di anziani.
Il modus operandi è quello consueto: la scelta delle vittime ricade normalmente su anziani di oltre 75 anni; il primo contatto può avvenire telefonicamente tramite l’utenza fissa reperibile negli elenchi pubblici o in un contatto diretto per strada. 
Quasi sempre la fiducia delle vittime viene carpita facendo insorgere gravi paure sulla sorte dei figli, paventando bisogni urgenti, situazioni difficili o di pericolo (ad esempio incidenti stradali e mancanza di copertura assicurativa, pacchi urgenti da ritirare, ricoveri ospedalieri, problemi con le forze dell’ordine), spacciandosi per assicuratori, avvocati, agenti di polizia, carabinieri, assistenti sociali, impiegati del comune, operatori sanitari, tecnici dell’Enel del gas e simulando anche contatti telefonici con i figli stessi.
Un raggiro particolarmente efficace, impiegato negli ultimi casi, è quello di intrattenere la vittima al telefono rappresentando la situazione di grave bisogno in cui si trovano figli o nipoti; a questo punto il truffatore invita la vittima a sincerarsi della situazione chiamando direttamente polizia o carabinieri. Il truffatore rimane con la cornetta alzata e quando la vittima, dopo avere composto il numero delle forze dell’ordine, riprende a parlare i truffatori si spacciano per poliziotti/carabinieri e confermano l’accaduto.    
La gravità del danno non è solo economica, ma soprattutto psicologica in quanto l’evento è in grado di minare nell’anziana vittima il desiderio di vivere in autonomia.
Il reato è tanto più abbietto quanto più sfrutta i sentimenti di un genitore anziano.

              

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