Calendario venatorio “Se hanno intenzione di chiudere la caccia e non rispondere ai miei quesiti, sono pronto ad un confronto pubblico sul tema. Sarà per me un onore e un piacere”
Nicola Cavaliere (foto di Gino Calabrese) |
“C’è una moda, tanto in voga negli
ultimi tempi dalle parti di via Genova. Una moda che ha per così dire stregato
il presidente Frattura e i suoi sodali: quella della ‘non risposta’. Potrai
chiedergli di tutto e interrogarlo su svariati argomenti, ma puoi stare anche
tranquillo: lui replicherà con altre domande, con riferimenti al passato oppure
parlerà di ben altro, provando a spostare l’attenzione verso territori meno
ostili. Io però non mi arrendo e, per il bene di tutti, ci riprovo”.
Il consigliere regionale Nicola
Cavaliere torna sull’argomento caccia e decide quindi di interrogare
nuovamente il Governatore e l’Assessore Facciolla sulla recente approvazione
del calendario venatorio: “Entrambi fanno riferimento al parere
dell’Ispra che secondo loro risulta essere vincolante. Vorrei
ricordargli che il parere c’è quest’anno, come c’era pure nel 2012, nel 2011,
nel 2010 e negli anni precedenti, ma i cacciatori molisani hanno potuto
comunque svolgere, nonostante tutto, la loro attività dal primo settembre per
la tortora e dalla terza domenica dello stesso mese per la quaglia, il fagiano
e il colombaccio”.
“Non capisco - prosegue Cavaliere -
cosa c’entri poi in tutto questo l’osservatorio faunistico, che è un organo che
potrebbe sostituire il parere dell’Ispra e che il sottoscritto non ha
istituito perché essendo di natura tecnico scientifica avrebbe bisogno di un
particolare livello di competenza da individuare per forza di cose al di fuori
delle risorse umane dell’ente regionale. Non avendo a disposizione le
risorse economiche necessarie per tale progetto, si è ricorsi, come oggi,
a richiedere il parere dell’Ispra. Che pero, ripeto, è solo
consultivo e non vincolante”.
Il punto cruciale del problema,
secondo l’esponente del Pdl, è un altro e riguarda la mancata anticipazione
delle aperture. E
proprio su questo punto, che Frattura e Facciolla hanno preferito
ignorare nella loro nota inviata alla stampa, si è generato l’unanime
dissenso dei cacciatori molisani. “Un dissenso reale e motivato, -
spiega Cavaliere - anche se loro vogliono rinnegare l’evidenza e derubricarlo
(forse per stare in pace con la coscienza) a semplice strumentalizzazione
politica. Gli emendamenti che ho presentato in commissione non nascono
certo con l’intento di avviare un’azione di disturbo fine a se stessa. Sanno
tutti che conosco bene e da vicino il settore e il mio obiettivo non è
stravolgerlo ma apportare miglioramenti nell’interesse di tutti e in piena
sintonia con le regole”.
Il consigliere del Popolo della
Libertà pone pertanto delle domande secche al Presidente e all’Assessore: “Gli
appassionati locali potranno andare a caccia per tre giornate (dal primo
settembre fino alla terza domenica) per la tortora? Potranno gli
stessi andare a caccia dalla terza domenica di settembre per la quaglia, il
fagiano e il colombaccio? E portare i loro cani da ferma fino al 31 gennaio,
così come è concesso a chi possiede cani da seguita?”.
“Non pretendo - conclude Nicola
Cavaliere - una risposta sui giornali, ma nei fatti. Attraverso una delibera
tesa a correggere una decisione probabilmente figlia di consigli
sbagliati e fuorvianti. Se ciò non accadrà, invito Frattura e Facciolla ad un dibattito
pubblico sul tema, dove potranno verificare direttamente il consenso o
il dissenso della loro decisione. Sarà per me un onore e un piacere
confrontarmi con il Presidente della Giunta regionale e il suo Assessore”.
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