La Parlamentare molisana, Laura Venittelli, insieme al
capogruppo del PD alla camera, Speranza e al collega Danilo Leva, ha presentato
un’interpellanza al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, sulla
volontà della FIAT di sospendere il pagamento della cassa integrazione,
problema che mette a serio rischio i redditi, già ridotti al minimo, dei
lavoratori del gruppo torinese.
INTERPELLANZA URGENTE
I sottoscritti
chiedono di interpellare i Ministri del lavoro e delle politiche sociali e
dello sviluppo economico – per sapere, premesso che:
Dagli organi di stampa locale e
dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori della Fiat di Termoli, si è
appresa la notizia della decisione della dirigenza di detti impianti di
sospendere il pagamento della anticipazioni della cassa integrazione ordinaria,
dal corrente mese di giugno. Tale decisione è consequenziale alla sospensione
dell’erogazione degli ammortizzatori sociali disposta dall’INPS, a seguito di
segnalazioni aventi ad oggetto il contestuale ricorso alla cassa integrazione
per taluni lavoratori e lo svolgimento di prestazioni straordinarie per altri
lavoratori motivate, quest’ultimo, da esigenze di incrementi produttivi;
tale decisione dell’azienda sta
determinando un’immediata e pesante ricaduta sulle legittime spettanze dei
lavoratori e, consequenzialmente, un crescente clima di preoccupazione in tutta
l’area del basso molisano e dell’interland;
in termini reali, la retribuzione
dei lavoratori interessati, circa 2.500 unità, verrebbe decurtata di circa 400
euro al mese rispetto ad una retribuzione già integrata, così compromettendo la
loro condizione economica, in una fase in cui prevalgono le preoccupazioni per
i destini occupazionali e produttivi di tale realtà industriale;
nello stabilimento molisano le
relazioni industriali già vivono un clima di altissima tensione, che rischiano
di essere ulteriormente alimentato dalla circostanza che la Fiat ha annunciato
nuova cassa integrazione a partire dai primi di luglio e consequenziale
riduzione delle risorse su cui possono contare le famiglie dei lavoratori, per
la maggior parte mono reddito;
a tale preoccupazione si aggiunge
quella sullo stesso futuro aziendale dello stabilimento, a fronte di strategie
del gruppo che non appaiono sempre rassicuranti circa il ruolo futuro degli
impianti italiani -:
se non ritengano di dover
attivare uno specifico tavolo di confronto con l’azienda e le organizzazioni
sindacali per superare l’attuale fase di crisi delle relazioni aziendali,
nonché per favorire un proficuo confronto che consenta un credibile rilancio
dello stabilimento molisano.
On. Roberto SPERANZA,
On. Laura VENITTELLI,
On. Danilo LEVA
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